Il sistema dei punteggi è tutt’altro che destinato a scomparire, e i big della critica mondiale continueranno ad avere il loro peso. Anche se è innegabile che l’arrivo sulla scena delle nuove generazioni di consumatori (leggi Millennials), nativi digitali iperconnessi, e con un universo di “opinion leader” più frammentato, e fatto soprattutto di loro coetanei più esperti, da consultare e di cui guardare le recensioni prima di procedere ad una scelta di acquisto, è destinato a cambiare un po’ il quadro generale. Emerge da “Il mondo dopo Parker?”, di scena a Wine2Wine, con Cristina Mariani May (Castello Banfi) ed Adam Teeter (VinePair), moderati da Robert Joseph (Wine Business International).
Dalle cui riflessioni, in sintesi, emerge che il sistema dei punteggi, ancora più se firmati dalla “Santa Alleanza” (che, in realtà, è intensa competizione) “The Wine Advocate - Wine Spectator - Wine Enthusiast”, sembra avere ancora un impatto importante sulla scelta del consumatore, grazie ad un messaggio immediato che gode di un riconoscimento globale.
Un sistema rapido, spesso non omogeneo e neanche particolarmente chiaro nei criteri, ma che continua ad avere un futuro importante. Un futuro nel quale, però, gli influencer saranno molto più numerosi, si serviranno di canali sempre diversi e vicini al consumatore finale, e dove la comunicazione visuale, come quella di Instagram, avrà un ruolo fondamentale.
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