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I COMUNI DEL VINO

Zambon: defiscalizzare le pensioni di chi andrà a vivere nei territori a rischio spopolamento

Rinconfermato alla guida delle Città del Vino, per il presidente Floriano Zambon “le istituzioni devono fare di più per l’enoturismo italiano”
CITTÀ DEL VINO, FLORIANO ZAMBON, Italia
Il presidente delle Città del Vino Floriano Zambon dona una bottiglia di vino a Papa Francesco

Defiscalizzare le pensioni di chi andrà a vivere nei territori a rischio spopolamento di alcune Regioni: è la proposta di Floriano Zambon, riconfermato alla guida delle Città del Vino, per un nuovo mandato fino al 2021 in cui defiscalizzazione delle pensioni, enoturismo, relazioni istituzionali e strumenti urbanistici saranno gli atout dell’Associazione che riunisce i Comuni vitivinicoli d’Italia. Intanto, spiega il presidente Zambon, “prendendo a modello alcuni Paesi, come il Portogallo e la Tunisia, abbiamo deciso di studiare delle misure a favore dei pensionati italiani e stranieri per defiscalizzare le pensioni a chi andrà a vivere in alcune aree a rischio spopolamento del nostro Paese. Penso alla Calabria, alla Sicilia, al Molise, alla Basilicata, alla Sardegna”.
“Il turismo del vino, lo diciamo da 31 anni, cioè dalla nostra fondazione a Siena nel 1987 - sostiene Zambon - è un capitolo irrinunciabile per lo sviluppo dei territori rurali e interni. Oltre 14 milioni di visitatori l’anno, un giro d’affari che sfiora i 3 miliardi di euro, secondo il nostro Osservatorio, sono già grandi numeri. Ma il potenziale è molto più ampio e il turismo del vino, come dimostra anche l’esperienza di altri Paesi e tanti Comuni, penso a Montalcino con 1,5 milioni di turisti l’anno, è una scommessa sul futuro del nostro Paese, sui territori e la difesa dell’ambiente, sull’imprenditoria, sui giovani e il lavoro, sulla cultura e sugli scambi internazionali. Alle istituzioni diciamo di crederci di più e di fare il possibile per far emergere tutto il potenziale enoturistico italiano. Il turismo del vino può dare una mano a tante famiglie e alle economie locali, è un canale di sviluppo e un modo per combattere una fetta di disoccupazione. E di questi tempi è un bel contributo”.
“Al giro di boa del Trentennale di Città del Vino i prossimi mesi saranno concentrati a rafforzare e consolidare la nostra rete di Comuni, divenuta ormai importante e riconosciuta con grande autorevolezza dalle istituzioni, centrali e periferiche - conclude Zambon - partendo da questo intendo indirizzare il nuovo mandato innanzitutto nella valorizzazione delle aree territoriali e dei coordinamenti regionali di Città del Vino. L’11 dicembre a Roma, Consiglio e Giunta nazionale nomineranno 4 vicepresidenti, uno per ciascuna delle quattro macroregioni italiane, per rafforzare l’azione sul territorio e la coesione tra Comuni su eventi, progetti, riflessioni politiche. Questo ci permetterà inoltre di far crescere la platea di aderenti con l’ingresso di nuove Città del Vino nella convizione che un’Associazione come la nostra possa portare grandi vantaggi agli enti locali”.

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