
Un blend che unisce gli emisferi del mondo, frutto dell’intuizione di due delle icone vinicole più importanti del pianeta. Ecco il Grange La Chapelle 2021, l’unione di forze (e uve) della cantina australiana Penfolds e della francese Domaine de la Chapelle, nella valle del Rodano. Un vino unico, e un’autentica rarità per collezionisti e appassionati, che mette insieme il 50% del vigneto australiano Shiraz con l’altra metà composta dal Syrah francese, svelato nei giorni scorsi, alla Monnaie de Paris, la Zecca Nazionale di Francia, a Parigi.
Il progetto, fondamentalmente, spiegano i media specializzati mondiali presenti all’evento di lancio, come “Decanter”, è il risultato di un’amicizia sviluppata e sostenuta da decenni tra le due proprietà, oltre che tra gli enologi delle due cantine: Peter Gago di Penfolds e Caroline Frey di Domaine de la Chapelle, che insieme hanno dato vita a Syrah-Shiraz “ibrido” che infrange tutti i codici, convenzioni e regole delle denominazioni, un’unione inaspettata pensata per mostrare ciò che questo varietale può raggiungere, sia aromaticamente che strutturalmente, e mossa dal desiderio reciproco di esplorarne il potenziale. Un blend, insomma, che combina due diverse geografie, suoli e culture vinicole mixando le caratteristiche dei due vigneti, che condividono radici comuni ma che si sono evoluti in modo diverso trovandosi a 15.000 km di distanza.
Il Grange La Chapelle, frutto della vendemmia del 2021 - e di cui Penfolds prevede di produrre anche altre annate in futuro - è prodotto in edizione limitata e limitata è anche la sua presenza sul mercato, perché molto probabilmente entrambe le cantine metteranno da parte una certa quantità di bottiglie. Al momento, sono stati selezionati 18 buyer in tutto il mondo per vendere le bottiglie a clienti privati altrettanto ricercati. In Australia il prezzo di listino parte da 3.500 dollari, mentre in Francia occorrono almeno 2.600 euro ...
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025