Prima motivazione di viaggio per chi viene a visitare l’Italia, motore che muove un’economia, tra quella diretta e l’indotto, di oltre 580 miliardi di euro, pari al 19% del Pil (dati: The European House Ambrosetti), per molti la prima ricchezza economica del Paese, ma anche patrimonio inestimabile di saperi e sapori diffuso in tutta Italia, e, soprattutto, nelle migliaia di piccoli borghi per cui rappresenta una risorsa imprescindibile, l’agroalimentare italiano, nelle sue mille declinazioni, sarà al centro della “Giornata Nazionale del Made in Italy”, voluta dal Ministero del Made in Italy guidato da Adolfo Urso, che cade il 15 aprile di ogni anno, nel “compleanno” di Leonardo Da Vinci, il “genio italiano” per eccellenza. Ed il tema de “Il Valore dello stile italiano tra cultura del buon vivere e alimentazione” si prenderà il palcoscenico in uno dei luoghi più significativi delle istituzioni italiane, la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio, sede della Camera dei Deputati, dove, tra le tante iniziative di scena in tutta Italia e non solo, sarà di scena il convegno firmato da Federalimentare, con il Rapporto Federalimentare-Censis n. 2 dal titolo “Cibo e libertà. Binomio inscindibile nello stile di vita italiano”, che analizza l’importanza dell’educazione alimentare e dei corretti stili di vita, illustrando anche il rapporto che i cittadini hanno con il cibo. “Dal quale emerge, inoltre, il desiderio di libertà degli italiani nel poter scegliere l’alimento che preferiscono, senza demonizzare i cibi presunti non sani e affidando all’industria il ruolo di garante di questa scelta”, spiega una nota di Federalimentare. Parteciperanno al convegno, tra gli altri, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino, Giorgio De Rita, segretario generale del Censis, ed Enrico Del Prato, professore di Diritto Civile dell’Università La Sapienza di Roma. Una giornata importante per celebrare il cibo e il vino italiano, che sono pilastri del made in Italy, e che in questo 2025 arriva a pochi giorni dal via libera del Governo al “Ddl agroalimentare” firmato dal Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobridia, che introduce, tra le altre cose, nuovi reati di “frode alimentare” e “agropirateria”.
Temi quanto mai importanti, come sarebbe importante, secondo la Coldiretti, arrivare presto “all’obbligo dell’etichetta d’origine su tutti gli alimenti in commercio per tutelare consumatori e agricoltori”. A dirlo l’organizzazione agricola, nel commentare positivamente i dati diffusi dall’Agenzia delle Dogane e dei monopoli (Adm) proprio alla vigilia delle celebrazioni della Giornata nazionale del made in Italy. Secondo l’analisi Coldiretti, su dati Istat, “dalla Cina sono arrivati lo scorso anno prodotti per un valore di 871 milioni di euro. Il concentrato di pomodoro e gli altri ortaggi semilavorati sono i più diffusi. Al secondo posto c’è il pesce, davanti a preparazioni a base di frutta. Si tratta di ingredienti che finiscono spesso per diventare prodotti finiti spacciati per italiani approfittando della mancanza per molti cibi dell’obbligo dell’etichetta di origine. I rischi collegati alle importazioni da Pechino - sottolinea Coldiretti - sono relativi anche alla presenza di possibili residui di antiparassitari vietati in Unione Europea da decenni, micotossine, inquinanti ambientali da acque o terreni contaminati, migrazione e rilascio di sostanze tossiche da macchinari o contenitori non a norma. Nel 2024 sono scoppiati 52 allarmi alimentari legati a prodotti provenienti dalla Cina, di cui molti di livello giudicato serio dal Rasff, il portale europeo per la sicurezza alimentare”. Alcuni esempi, continua la Coldiretti, sono la presenza di aflatossine oltre i limiti nelle noccioline, di norovirus nelle alghe congelate, di salmonella nel peperoncino. “Se la lotta alle frodi penalmente perseguibili e alle contaminazioni sono fondamentali per tutelare la salute dei consumatori, è altrettanto importante garantire anche la piena trasparenza su quanto si mette nel piatto, attraverso l’obbligo di indicare l’origine in etichetta su tutti gli alimenti in commercio”. Obiettivo di una iniziativa di legge popolare lanciata dalla stessa Coldiretti, che si può sottoscrivere in tutti i mercati contadini di Campagna Amica e in tutte le sedi territoriali, ma anche sul web.
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