“L’Irlanda diventerà il primo Paese al mondo a introdurre etichette complete di avvertenze sanitarie sui prodotti alcolici. Ho firmato le norme affinché, a partire da maggio 2026, le etichette contengano informazioni sul contenuto calorico, sui grammi di alcol e sui rischi di malattie epatiche e cancro”. Era il 2023 quando, su Twitter, il Ministro della Salute irlandese Stephen Donnelly, fece un annuncio sulla conversione in legge del regolamento irlandese che prevedeva l’etichettatura degli alcolici con avvertenze sanitarie, suscitando reazioni contrastanti e polemiche mai placate a livello di Unione Europea, e non solo. Dopo quasi due anni, però, le cose potrebbero cambiare nuovamente, prima ancora di iniziare. Non una certezza ma, almeno per il momento, c’è un ragionamento in corso. L’Irlanda potrebbe, infatti, tornare indietro sulla decisione degli “health warnings” e quindi sulle etichette di vino e alcolici legate ai rischi per la salute. A spiegarlo, riporta l’Ansa, è “Il Sole 24 Ore” che fa riferimento alla possibilità del dietrofront annunciata dal Governo di Dublino lo scorso 2 maggio e riportata sui media locali e sul sito di “Politico”.
Se è vero che l’applicazione è prevista a partire dal mese di maggio 2026, parlando alla Camera Bassa irlandese, il Ministro degli Esteri e del Commercio, Simon Harris, ha spiegato che il timing per l’attuazione delle misure è “oggetto di riflessione”. La motivazione sarebbe legata agli scenari di incertezza causati dall’arrivo dei dazi da parte degli Usa di Donald Trump. Il piano irlandese sugli “health warnings” sarebbe, si legge nei media, anche motivo di preoccupazione per gli Stati Uniti, essendo loro stessi esportatori di whiskey. Se il ripensamento irlandese diventasse realtà, avrebbe ricadute anche europee, con l’Italia che, da tempo, si trova sulla sponda opposta a quella irlandese. “Le notizie che arrivano dall’Irlanda fanno ben sperare e dimostrano il nuovo corso dell’Europa e della capacità dell’Italia di interloquire con i Paesi membri”, ha sottolineato il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida a “Il Sole 24 Ore”.
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