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ANCORA NUOVE DENOMINAZIONI PER L’ITALIA DEL VINO: IN ARRIVO LE DOCG FRASCATI, CANELLINO E MONTECUCCO E LE DOC ROMA, MAREMMA TOSCANA, FALANGHINA DEL SANNIO E SANNIO. FOCUS: “HABEMUS VINUM”: NASCE IL “ROMA DOC”, IL VINO DELLA CAPITALE ...

Davvero un lavoro frenetico del Comitato Nazionale Vini a Denominazione d’Origine, che ha ridisegnato, in questi giorni, una non piccola parte della geografia delle eccellenze enologiche di Lazio, Toscana e Campania.
Approvate le nuove Docg Frascati Superiore e Canellino di Frascati, oltre alla nuova Doc Roma, per il Lazio, che, da un lato, segnano il riconoscimento dell’eccellenza per uno dei vini più antichi d’Italia e, dall’altro, introducono, con la Doc Roma, un vero e proprio nuovo marchio, che sfrutta le immense potenzialità del brand “Caput Mundi”.
Buone nuove anche in Toscana: l’approvazione della nuova Docg Montecucco Sangiovese è un riconoscimento raggiunto in tempi brevi, dopo un grande e costante lavoro orientato alla qualità, che ha portato questa giovane denominazione toscana a ritagliarsi uno spazio interessante nella costellazione dei grandi vini della regione. Il riconoscimento della nuova Doc Maremma Toscana, invece, giunto dopo oltre 20 anni di attesa da parte delle cantine grossetane, definisce, finalmente, l’importanza di una zona di produzione vitivinicola toscana, capace di proprie peculiarità.
Ed infine, anche la Campania vede il suo scacchiere delle denominazioni arricchirsi di due nuovi denominazioni: la nuova Doc Falanghina del Sannio, che sancisce ancora una volta la forza di questo vitigno di antica coltivazione, e la Doc Sannio, che finalmente colloca questa zona di particolare interesse enologico fra quelle a denominazione, un viatico decisamente necessario per continuare nel cammino della qualità intrapreso dalle aziende di questo territorio e per rafforzare il proprio peso competitivo nei mercati internazionali.

Focus - “Habemus Vinum”: nasce il “Roma Doc”, il vino della capitale. E intanto il Frascati Superiore diventa Docg, i vini del Lazio si preparano a conquistare i mercati
La Roma di oggi è una metropoli trafficata, ma ancora circondata, come 2.000 anni fa, dai vigneti che caratterizzano il paesaggio dei Castelli Romani, la meta domenicale di ogni buon romano, all’insegna di amatriciana e Romanella, un vino screditato, da cui parte il lancio della nuova “Roma Doc”, una denominazione che includerà tutti i vini di qualità della provincia romana, e che promette faville sui mercati, grazie all’appeal del brand Caput Mundi. Legittimazione ufficiale, dunque, per quella che nasce come un’opportunità di marketing innovativo per la regione, con una finalità precisa che il Commissario dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’agricoltura del Lazio Mazzocchi spiega così: “Roma per secoli è stata un’immensa vigna. Oggi è un’enorme metropoli.
Ma la sua tradizione alimentare e culturale, la sua posizione geografica e climatica particolarmente vocata non devono essere sacrificate. Ecco da dove nasce la volontà di creare una Doc Roma, basata sulla certezza che l’elevata qualità dei vini presenti sul territorio, unita al nome della Città Eterna, sapranno far breccia nel cuore dei milioni di visitatori e di pellegrini che ogni anno la visitano. Siamo orgogliosi - conclude il Commissario - del certosino lavoro dei tecnici dell’Agenzia che sono riusciti a sostenere l’importanza di parametri qualitativi nelle azioni di riconoscimento dei nostri vini”.
Ma oltre alla nuova Doc il Lazio celebra anche il Frascati Superiore, finalmente riconosciuto Docg dal Comitato Nazionale dei Vini: “Per il Frascati - commenta il Commissario Mazzocchi - si è aperta davvero una nuova stagione di prestigio legata a quel concetto di 'autenticità produttiva' che per il Lazio sta pagando non poco in termini di considerazione enologica. I recenti riconoscimenti delle principali Guide di settore sono la dimostrazione di quanto oggi sia riuscito a diventare un prodotto di eccellenza. Ed è su questo che vogliamo scommettere per rilanciare ancora di più il vino più famoso dei Castelli Romani”.

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