Ripartono, come ogni anno, all’avvicinarsi dell’en primeur, le stime sui prezzi dei vini di Bordeaux, notoriamente protagonisti delle aste e delle posizioni apicali del mercato mondiale del vino. A dare il là a questa complessa, e talvolta contraddittoria, anticipazione, il sito britannico www.decanter.com, che ha cominciato a raccogliere le impressioni del trade e dei “merchants”.
Si parte da un rapporto che individua nelle “scarsa trasparenza delle decisioni prese a porte chiuse sui prezzi” 2016 (con un probabile aumento, mentre i mercati internazionali sperano in una diminuzione) una delle principali criticità della vendita en primeur di Bordeaux, ad una settimana dall’inizio ufficiale degli assaggi dalle barriques. Il rapporto è stato stilato niente meno che da Liv-ex, la piattaforma più nota del trading on-line di vino, che ha aggiunto anche che gli errori di valutazione che accadono in Bordeaux En Primeur causano al mercato mondiale del vino “centinaia di milioni di euro” in vendite perse negli ultimi dieci anni.
Benché i vini debbano essere ancora assaggiati, per Liv-ex il millesimo 2016 dovrebbe rappresentare un’opportunità per costruire una rinnovata fiducia verso Bordeaux, che deve tener più in conto il mercato secondario e il magazzino, quando stabilisce i suoi prezzi ed essere meno “opaco” nel deciderli.
I commercianti, dopo un anno di ripresa per le migliori etichette di Bordeaux e dopo che molti produttori si sono espressi sul 2016 come “la migliore annata di sempre”, continuano però a temere una certa fragilità dei mercati.
Le vendite en primeur per il 2016 dovrebbero scendere del 4% sul 2015, secondo un’analisi di Wine Lister, mentre i commercianti americani scommettono su un aumento dell’1% dei prezzi. Dalla Place de Bordeaux, si auspica un aumento del 2%, a parte per il Regno Unito e per l’Asia. C’è in atto un po’ di contrattazione, naturalmente, ma la situazione si presenta piuttosto complicata. Dal britanico BI Fine Wine & Spirits Merchant, arriva la voce di Giles Cooper che si ritiene convinto che tutti i vini di Bordeaux spunteranno un aumento di prezzo del 10% sul 2015, il che si trasformerebbe, con l’attuale tasso di cambio della sterlina, in un pericoloso +25%.
Sembra anche probabile, inoltre, che ci sia ancora un sacco di vino fermo in alcuni passaggi della catena di fornitura, ma questo non sembra un problema per coloro che lavorano fuori Bordeaux.
Diversi grandi commercianti hanno adattato i loro portafogli per cui Bordeaux En Primeur non rappresenta più una sorta di scommessa, ma un mezzo per promuovere le vecchie annate accanto a quelle appena uscite.
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