Che sia stato bello, brutto, come ce lo immaginavamo o pieno di sorprese, fatto sta che un altro anno è finito e c’è da salutarlo, dando il benvenuto al nuovo che arriva. Come? Sarà perché il vino è simbolo di festa, condivisione e convivialità, ma pensando al Capodanno la prima cosa che viene in mente sono le bottiglie che si stapperanno. Tante visto che, per l’Ovse - Osservatorio economico nazionale dei mercati e consumi vini e vini spumanti, nelle feste 2014-2015 a volare sono 50 milioni di tappi made in Italy (per 420 milioni di euro di valore al consumo, stabile sul 2013), suggellando un anno da record per gli spumanti italiani, specie all’estero. A Capodanno si sa, come da tradizione, le bollicine sono un must, e dalla loro hanno anche la versatilità, e ad influire sulla scelta, sono sicuramente la compagnia ed il luogo in cui si stapperà quella buona bottiglia che, almeno per le feste, tutti o quasi, si concedono. Secondo un sondaggio Winenews-Vinitaly, la scelta degli “enonauti” spazia tra un elegante Franciacorta, un allegro Prosecco o un raffinato Trentodoc, con un occhio però anche alle bollicine francesi, Champagne ovviamente, per un fine anno davvero speciale con parenti ed amici, nel segno della tradizione, con cenone a casa e brindisi in piazza (sarà un Capodanno fuori casa per 4,2 milioni di italiani, il 5% in più del 2013, ma il 54% alloggerà in case di proprietà o di amici, secondo un’indagine Coldiretti/Ixé). Per gli indecisi, ma con la voglia di stupire i propri commensali con un’etichetta particolare, seguendo qua e là i consigli enoici a WineNews dei più celebri sommelier (Luca Martini, Luca Gardini, Charlie Arturaola, Adua Villa), oltre le bollicine, si può puntare per esempio su un bianco friulano, dal Pinot Bianco Tàlis di Venica al Terre Alte di Livio Felluga. Ma il Capodanno può essere l’occasione giusta anche per stappare un Sagrantino 25 anni di Caprai o un Es Primitivo di Manduria di Gianfranco Fino. Rimanendo al Sud e tra i rossi, sempre un Primitivo di Manduria di Masseria Altemura o un Aglianico del Vulture Titolo di Elena Fucci, ma anche assaggiare un Pinot Nero di Podere della Civettaja dal Casentino, terroir toscano meno conosciuto. Per sognare? Pergole Torte di Montevertine, Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno ...
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