La notizia c’è per il record, ma anche perchè tenuta in presenza, l’asta di beneficenza dell’Hospices de Nuits-Saint-Georges n. 60, andata in scena nel villaggio della Borgogna il 14 marzo: 1,9 milioni di euro la cifra raccolta, in crescita del +19,1% sul 2020, con un record per la botte di Nuits-Saint-Georges 1er Cru Les Saint-Georges Cuvée Georges Faiveley, aggiudicata per 32.000 euro, mentre la “charity pièce” (una 228 litri di of Nuits-Saint-Georges Premier Cru Les Saint-Georges) ha raccolto la cifra più alta di tutti i tempi per l’asta, 49.380 euro che andranno a sostegno dell’Institut Pasteur, rappresentato nell’asta dallo scrittore Erik Orsenna. Da segnalare anche i 54.000 euro con cui è stata aggiudicata l’unica botte di vino bianco in catalogo, Nuits-Saint-Georges 1er cru Les Terres Blanches - Cuvée Pierre de Pême.
Tutto il ricavato, come da tradizione, andrà a sostegno dell’Hospices fondato nel 1270, quindi quasi due secoli prima del suo illustre vicino, l’Hospice di Beaune, a cavallo tra il regno di Luigi IX e la salita al trono di Robert II, duca di Borgogna, e che è stato per lungo tempo un lazzaretto, prima di diventare, alla fine del Seicento, un vero e proprio ospedale.
Mentre il ricavato della “charity pièce”, come detto, andrà a finanziare l’Istitute Pasteur, fondazione francese non profit dedicata allo studio della biologia, dei microorganismi, delle malattie e dei vaccini. Scelta attuale come non mai.
Con la voglia da parte dei collezionisti di unire beneficenza e grande vino che non si è fermata, anzi, è cresciuta, in tempo di Covid, visto che le registrazioni di partecipazione sono cresciute del 20% sul 2020, che aveva già fatto registrare un +50% sul 2019, nonostante l’assenza di tanti buyer stranieri.
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