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Italia Oggi

Federvini, export a +13% ... Diffusi i dati all’assemblea generale. Mastroberardino: il mercato è maturo. Affari per oltre 3 mila mld €. Germania in testa... Aumenta l’export con un giro d‘affari di oltre 3 mila miliardi di euro per il settore vino, che archivia un 2006 caratterizzato da “un positivo andamento del mercato nazionale”, con una crescita, in valore di tutti i segmenti e con un’attenzione marcata dei consumatori verso la qualità, premiando i tanti investimenti effettuati negli anni passati.
E questa la fotografia emersa all’assemblea generale di Federvini, dal presidente Piero Mastroberardino, che ha analizzato anche l’andamento del settore e tracciato le linee guida programmatiche per il prossimo anno.
“L’andamento delle esportazioni vinicole ha registrato un aumento in valore del 7,4% a fronte di un aumento della quantità del 13,2%”, spiega Mastroberardino, “testimonia l’affermazione del vino italiano e il definitivo apprezzamento della nostra produzione sui mercati internazionali. Più di 3 mila miliardi di euro di export è un record che fa onore alle nostre produzioni”. Secondo il presidente di Federvini archiviato una fase “complessa” sia nella realtà nazionale che internazionale si confermano, anche quest’anno le grandi tendenze economiche di fondo: “Un mercato interno maturo, selettivo, seppur non privo di qualche incoraggiante segnale cli ripresa, una esportazione in progressione e soprattutto una crescente, consolidata e riconosciuta qualità delle produzioni che ci rende, nonostante le ombre, orgogliosi ed ottimisti rispetto alle sfide dell’economia globale”.
Tra i paesi di destinazione primeggia sempre la Germania con oltre 6 milioni di ettolitri (+ 12,2%) seguita dagli stati Uniti, che superano abbondantemente i 2 milioni di ettolitri (+5,1%), e del Regno Unito seppur con un lieve decremento nei confronti dell’anno precedente (-5,8%), ma comunque con un aumento del 2% in valore.
In tema di Ocm vino, a quasi un anno dalla diffusione dello schema di riforma da parte del commissario Fischer Boel, Federvini esprime un giudizio positivo, ma anche qualche perplessità. “La convinzione che questo impianto servisse ad avvicinare la riforma anche al mercato ha stimolato noi imprenditori a manifestare segnali positivi”, ha spiegato Mastroberardino, “mentre le considerazioni dedicate agli espianti, alla liberalizzazione integrale, al venir meno di una presentazione fondata sul legame forte con il territorio d’origine, ci ha reso alquanto perplessi”. “Inutile sottolineare”, ha aggiunto il numero uno di Federvini, “che siamo impegnati e partecipi alle riflessioni nazionali e comunitarie in materia, basando gli interventi su alcuni punti fermi: in primis la riforma non deve disperdere l’importante patrimonio viticolo europeo attraverso piani o interventi di estirpazione non coordinati, tenendo conto che l’ettaro o gli ettari che ciascun operatore estirperà rappresentano una quota del valore globale del patrimonio collettivo nazionale. “Inoltre”, conclude, “questo patrimonio non deve essere messo a rischio in nessuna delle sue componenti e in nessuna delle sue espressioni territoriali”.

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