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Italia Oggi

Il voucher si cumula con la pensione ... Nessun problema di cumulo per i pensionati che partecipano alla vendemmia 2008 e che a titolo di compenso ricevono dal datore di lavoro il cosiddetto voucher. Trattandosi di attività di carattere saltuario e di breve durata, la pensione non subisce alcuna trattenuta lavorativa. Lo precisa l’Inps con il messaggio 20439/2008, con il quale l’ente interviene a proposito della sperimentazione in atto del lavoro occasionale di tipo accessorio.
Di che cosa parliamo. Il lavoro accessorio, introdotto dalla legge Biagi (n. 30 del 2003) e regolamentato dal successivo dlgs a 276/2003, è diretto a regolamentare prestazioni lavorative occasionali, definite appunto accessorie, che non sono riconducibili a contratti di lavoro in quanto svolte in modo saltuario, ma non è mai stato finora concretamente sperimentato. A consentirne ora il debutto è il decreto interministeriale lavoro-agricoltura del 12 marzo (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 102 del 2 maggio) che ha previsto la possibilità di ricorrere al lavoro accessorio nel 2008 per “l’esecuzione di vendemmie di breve durata e a carattere saltuario effettuata da studenti e pensionati”.
I lavoratori sono retribuiti con dei buoni (i cosiddetti voucher) del valore nominale di 10 euro, contenenti sia il corrispettivo della prestazione sia i contributi Inps e Inail.
Al lavoratore andranno infatti 7,5 curo, mentre i restanti 2,5 euro finiranno all’Inps (0,5 euro per le spese di gestione e 1,3 euro alla gestione separata) e all’Inail (0,7 euro). Per l’acquisto dei buoni (che non potranno superare il tetto di spesa di 10 mila euro) il datore di lavoro può scegliere tra due diverse modalità. Può procurarsi i voucher on-line, registrandosi presso l’Inps attraverso il numero 803164, se già presente negli archivi dell’Istituto, oppure collegandosi al sito, nella sezione “Servizi on-line-per il cittadino-lavoro occasionale accessorio”, se giù provvisto di pin, oppure ancora presso le sedi del l’Istituto o le associazioni di categoria. Dopo di che si può inoltrare la richiesta dei buoni, indicando i dati del lavoratore, la data di inizio e fine presunta dell’attività, il luogo di svolgimento delle prestazioni e il numero di buoni presunti per ciascun lavoratore.
La tappa successiva è il pagamento del corrispettivo, da effettuare prima dell’inizio della prestazione, con il modello F24, indicando la causale “Lacc” e il periodo di riferimento, con versamento su e/e postale 89778229 intestato a “Inps Dg lavoro occasionale Acc”, oppure ancora on-line con carta di credito. Al termine della prestazione lavorativa, il datore di lavoro deve poi comunicare l’entità della prestazione svolta da ciascun lavoratore in base alla quale il sistema di gestione dispone il pagamento e notifica al lavoratore, con email, sms o posta, i dati relativi alle somme spettanti e alloro pagamento. Se il datore di lavoro sceglie la procedura telematica, anche il lavoratore deve registrarsi e riceve da Poste italiane la carta magnetica InpsCard, sulla quale vengono accreditati i compensi e tramite la quale questi potranno essere riscossi, utilizzandola come un bancomat.
Il datore di lavoro può inoltre acquistare (anche tramite le associazioni di categoria) voucher cartacei (in carnet da cinque buoni), stampati in modalità anticontraffazione, presso gli uffici provinciali Inps (o quelli postali delle regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia). Deve poi effettuare la comunicazione preventiva all’mail tramite il contact center Inps-Inail 803164 o il numero di fax gratuito Inail 800657657. Al momento del pagamento, invece, deve intestare i buoni ai lavoratori, indicando il proprio codice fiscale e quello del destinatario, la data della prestazione, la firma e la convalida. I buoni potranno essere incassati dai lavoratori, dopo averli a loro volta convalidati con la propria firma, presso qualsiasi ufficio postale.
Buoni i numeri. L’iniziativa pare aver successo. Infatti, con un comunicato stampa della scorsa settimana l’Inps ha fatto sapere che i voucher finora venduti supera i 170 mila. Più di 85 mila nel Veneto (con il record di 53 mila nella provincia di Treviso), 25 mila in Friuli-Venezia Giulia, 23 mila nel Piemonte e più di 13 mila in Lombardia.
È invece appena iniziata la vendita anche nelle Regioni del Centro (più di 16 mila in Emilia Romagna, 1.000 in Toscana) e del Sud (400 in Puglia e 300 in Basilicata)
dove la vendemmia inizia più tardi.
Il cumulo con la pensione. Da più parti, si legge nella nota di ieri dell’Inps, sono stati chiesti chiarimenti sul regime di cumulo dei trattamenti pensionistici in presenza di compensi percepiti per la suddetta attività, Al riguardo, osserva l’Istituto, l’articolo 72 del citato dlgs n. 276/2003 dispone che il compenso in parola non incide sullo stato di disoccupato o inoccupato del prestatore dì lavoro accessorio. Pertanto, conclude il messaggio, i trattamenti pensionistici sono cumulabili con il compenso derivante dalle prestazioni occasionali in argomento.

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