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Libero

Ezio Rivella saluta il Brunello “Ma non è addio per sempre” ... In pochissimi, nel vino italiano, hanno una storia come Ezio Rivella, tra i più grandi enologi e manager del vino d’Italia. Per averne un’idea: è stato a capo dell’Organisation internationale de la vigne et du vin (Oiv), Associazione mondiale degli enologi, Assoenologi, Unione italiana vini, Comitato nazionale vini, Accademia italiana della vite e del vino, Accademie internationale du vin, vincitore di tutti i premi e riconoscimenti del mondo del vino ed autore di tante pubblicazioni. Senza dimenticare che ha dato vita a Castello Banfi, la cantina che ha fatto conoscere il Brunello di Montalcino nel mondo (“Ezio Rivella. Io e Brunello”, Baldini Castoldi Dalai Editore, è il volume romanzo che racconta la sua storia e quella di Montalcino). Da due anni presidente del Consorzio del Brunello, il Cavaliere Rivella si è dimesso, “per motivi strettamente personali - ha spiegato a Winenews - legati alle mie attività ed esigenze familiari, che non mi consentono più di svolgere l’incarico al meglio. Sono felice di quanto fatto: ho svolto un ruolo da garante, e nel territorio, che marcia bene, è ritornata più armonia, con un marchio riconsolidato e tanti progetti avviati e condivisi, dall’erga omnes (l’estensione a tutti coloro che utilizzano la denominazione dei contributi necessari alla sua tutela e promozione, che sta rivoluzionando i Consorzi italiani, ndr) alla promozione del Brunello nel mondo, a nuovi progetti di comunicazione”. Ma non è un addio. Non solo perché Rivella resterà nel cda, ma, soprattutto, perché la sua storia al Brunello è legata da sempre, come uno degli artefici del suo successo: fin da quando questo signore piemontese, negli anni ’70, arrivò a Montalcino con in mente un progetto ambizioso, voluto dalla famiglia italo-americana Mariani, e nulla, in quel territorio, fu come prima. Chi sarà il nuovo presidente? Uscirà dalla seduta del cda del Consorzio del Brunello di Montalcino, iniziato l’altro ieri, sotto i migliori auspici, all’insegna della collaborazione e lontano da logiche di scontro ma chissà, se l’esito accontenterà tutti e se uscirà un nome autorevole (per il momento si parla di Donatella Cinelli Colombini, fondatrice del turismo del vino in Italia, l’avvocato e titolare della piccola cantina Villa Le Prata, Bernardo Losappio e l’enologo de Il Poggione Fabrizio Bindocci) e capace di mettere d’accordo le anime del Brunello.

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