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Italia Oggi

Bacco a caccia dei calici kazaki
Mastroberardino: il mercato è maturo per i vini italiani … La nuova frontiera del vino italiano si chiama Kazakistan. E qui, dove si terrà l’Expo 2017, che ha deciso di investire l’Istituto del
vino Grandi Marchi. Obiettivo è rafforzare quota e posizionamento in un mercato che, seppure presidiato dalle produzioni di Georgia e Moldova, insieme detengono il 70% delle vendite, ora sembra pronto al made in Italy. A giocare a favore dell’Italia, la crescita del pil e una conseguente maggiore propensione al consumo che ha favorite l’apertura di numerosi ristoranti di
standard occidentale tra cui molti italiani, la costruzione di nuovi business hotel
di categoria elevata e, fàtto non trascurabile, “l’inasprimento dei controlli sui super alcolici ha provocato nell’ultimo anno una contrazione del 10- 15% sulle vendite di vodka a favore di quelle del vino”, evidenzia il presidente Piero Mastroberardino. “E a tutti gli effetti un mercato da fondare e potenzialmente interessante per il vino italiano. Se per i numeri la nostra presenza può considerarsi esigua, gli indicatori sul fronte
delle vendite e sul mutamento
sociologico ci indicano che è arrivato il momento di
posizionare il tricolore enologico anche in questo Paese”.
Per Mastroberardino l’importante è affrontare i mercati in sinergia. “Il sistema si costruisce con la sinergia tra brand. Si costruisce giorno per giorno, lavorando insieme su un obiettivo”. Quel che tiene a mettere in luce il presidente, “è che le risorse non devono essere disperse a pioggia altrimenti si indebolisce la massa critica. Quello che occorre è creare eventi per dare reale visibilità al sistema Italia Il vino italiano ha vissuto anni di asciugamento rispetto euforia dei decenni passati, adesso è necessario un approccio più razionale ai mercati. Adesso è importante fare cultura di impresa”. Il mondo del vino mostra segnali sia in Italia, sia all’estero. “C’è una timida ripresa sul mercato domestico e non possiamo pensare di abbandonare
l’Italia. Sarebbe un errore marchiano non dare attenzione alle ristorazione. Adesso è il momento di alimentare la crescita all’estero e di investire sul mercato italiano”.

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