Biondo come l'oro e come l'oro prezioso per la salute e per la bellezza: ben lo sapevano gli antichi, che attribuivano al miele origini divine e lo consumavano in grande quantità - anche perché l'organismo umano ha bisogno di zuccheri, e in Europa, fino a tempi relativamente recenti, lo zucchero di canna era una realtà e quello di barbabietola non esisteva proprio. I Romani lo mettevano - è il caso di dirlo - in tutte le salse e il più famoso dei loro libri di cucina, il testo di "Res culinaria" di Apicio è pieno di ricette che ne prevedono l'uso. Alcune sono decisamente poco attuali, come i "ghiri in salsa di miele", ma altre, come le "ova mellita", l'antica "omelette" che piaceva tanto al poeta Orazio, si addice perfettamente ai gusti di ora e, caratteristica non disprezzabile, è facilissima da preparare. Basta sbattere in una terrina quattro uova con un pizzico di sale e due cucchiai di miele di timo, oppure un millefiori ben caratterizzato, aggiungendo cinque o sei foglie di salvia e una spolverata di formaggio grattugiato (grana o pecorino). Si versa in una padella dove, a seconda dei gusti, sfrigola già dell'olio, oppure del burro o anche dello strutto. La frittata si rigira quando è ben colorita e croccante ed è pronto un piatto nuovo e “povero”, ma saporito e ricco di storia.Quello di timo era uno dei mieli preferito dai Greci e dai Romani, il "nettare celeste" del quale si nutrivano gli dei, che talvolta, in uno slancio di generosità, lo facevano cadere dalla loro tavola perennemente imbandita, sui prati della terra, per compensare gli uomini delle innumerevoli pene distribuite con tanta maggiore larghezza. Non potevano conoscere, i nostri antenati, il dolcissimo miele di acacia (il miele più venduto oggi in Italia), né il pastoso girasole, né l'aromatico eucalipto: allora il mondo terminava alle Colonne d'Ercole e dell'America e dell'Australia non si sospettava nemmeno l'esistenza.Quello d’acacia, che non cristallizza, è uno dei mieli più "facili" da usare in cucina, come dolcificante del latte e del tè, delle torte e dei gelati; bisogna però ricordare che in forno va adoperato a temperatura media (160-180°) perché caramella a temperature inferiori a quelle dello zucchero, mentre per i gelati ci vuole tempo perché anche il congelamento avviene a temperature inferiori e quindi ci mette di più a solidificare.
Il vantaggio nella preparazione di pane e di torte consiste nel fatto che mantiene più a lungo la freschezza e la morbidezza, e quindi non ha bisogno di conservanti.Il girasole è ideale per chi ama la ... cucina rapida. Arrivano ospiti imprevisti? Un composto di miele di girasole insieme a olive nere tritate, condito con olio e limone e spalmato sul pane, sarà un gustoso e originale antipasto, mentre si cuociono gli spaghetti; delle palline di ricotta e miele, sempre di girasole, ben raffreddate in frigorifero, vanno bene sia all'inizio che alla fine del pasto, così come un bel cucchiaio di miele si sposta facilmente con una fetta di pecorino. Ma non c'è piatto, o quasi, dove non si possa utilizzare il miele, a cominciare dal più semplice dei risotti, fatto con battuto di cipolla, sedano, e carota, con aggiunta di brodo bollente durante la cottura e con una spolverata di parmigiano e di burro: al momento di servire in tavola, un paio di cucchiai di miele di sulla o di girasole darà un tocco nuovo e gradevole. Una comune braciola di maiale - una delle carni più sane, in questi tempi pieni di rischi alimentari - macerata per qualche ora nel miele, con l'aggiunta di limone spremuto, e poi cotta in olio bollente con cipolla finemente tritata, diventerà un piatto da raffinati. Perfino il pesce - sgombri, sardine, aguglie - acquistano un sapore più intenso se, prima della cottura, vengono immersi in una salsa di miele e di limone, aromatizzata con timo, alloro, maggiorana e aglio, più sale e pepe.Naturalmente l'uso appropriato del miele è nei dessert. Non ci sono torte né biscotti nei quali il miele non possa felicemente sostituire lo zucchero, ma è il miele ad essere insostituibile in talune semplicissime e pur raffinate preparazioni, ad esempio, nelle coppette di mascarpone, ricoperte di uno strato di miele e fatte raffreddare in frigorifero. Nella macedonia, dove il miele sciolto a bagnomaria amalgama le differenti varietà di frutta fresca. Nel gelato di crema, dove un paio di cucchiai di miele fortemente aromatizzato e ben caldo, crea un accostamento straordinario.E se ci si fosse affaticate troppo in cucina, basterà stendere sul volto per una decina di minuti una maschera di bellezza assolutamente ecologica, formata da un po' di miele e di latte, per ritrovarsi con un bel viso dalla pelle liscia e luminosa. Come le divinità cantate dai poeti dell'Antica Grecia, che nutrivano soltanto di miele.
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