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Il miglior miele d’Italia arriva dalla “terra del violino”: è l’amato miele di acacia (Apicoltura Zipoli, Cremona) eletto da “Settimana del Miele” (Montalcino, 12-14 settembre). Il miglior “Miele del Sindaco”? È il rarissimo rovo di Lapio (Campania)

Il miglior miele d’Italia arriva dalla terra del violino: è il delicato e molto amato miele di acacia, prodotto dall’Apicoltura Zipoli a Romanengo, in provincia di Cremona, capitale mondiale della liuteria, incoronato dalla “Settimana del Miele”, gli stati generali dell’apicoltura italiana di scena a Montalcino (dal 12 al 14 settembre), dal concorso nazionale “Roberto Franci”. Dove si potranno scoprire tutti i migliori mieli d’Italia, guidati da esperti assaggiatori, che offriranno informazioni e consigli per i migliori abbinamenti. E, tra le curiosità nel vasetto, ci sarà anche il “Miele del Sindaco 2014”, eletto dalle Città del Miele: di rovo, tra le varietà italiane più rare e con una produzione limitata, è prodotto a Lapio in Campania e nasce da una postazione sperimentale dove alcuni apicoltori del territorio hanno collocato le loro arnie in una zona naturale quest’anno particolarmente ricca di rovi.
Come per tutto il mondo dell’agricoltura del Belpaese, il 2014 è stato un anno critico anche per il miele, con un raccolto fortemente provato soprattutto dal maltempo, che a livello nazionale ha portato riduzioni fino al 70%. Il bilancio definitivo del raccolto 2014 si saprà alla “Settimana del Miele” di Montalcino. L’apicoltura è un settore che vale 70 milioni di euro, impiega 50.000 apicoltori e sfiora quota 1,1 milioni di alveari in tutto il Paese, per una produzione media di 200.000 quintali di miele l’anno. “L’Italia, infatti, si conferma - spiega Hubert Ciacci, presidente della “Settimana del Miele” - uno dei pochi Paesi in cui le api “stanno bene” anche se chiedono, per continuare a svolgere il servizio di impollinazione che offrono all’agricoltura, valutato 3,5 miliardi di euro, maggiore attenzione sull’utilizzo dei prodotti chimici e sulle azioni di contrasto ai cambiamenti climatici”.
“Quello apistico è un settore - ha detto l’assessore all’Agricoltura e della Regione Toscana, Gianni Salvadori - sul quale uno studio presentato proprio a Montalcino, la rassegna più antica d’Italia, dice che è possibile raddoppiare la produzione ed è un settore nel quale tanti giovani si stanno impegnando. È un settore che va sostenuto”. Anche in Toscana la media regionale di produzione di miele ha registrato un calo del 40%, con punte anche de 50%.
Molto pregiato, il miele di acacia è fra i più richiesti nel mercato grazie alle sue proprietà che lo rendono adatto per dolcificare alimenti in sostituzione dello zucchero, indicato per i bambini e per i diabetici, perché, ricco di fruttosio, per la sua assimilazione non richiede all’organismo l’intervento dell’insulina. Sul podio dei migliori mieli d’Italia incoronati dalla “Settimana del Miele”, alla posizione n. 2, c’è il miele di agrumi prodotto da Adi Apicoltura a Tornareccio (Chieti), seguito, alla posizione n. 3, il miele di sulla prodotto da Mariangela Cucci di Su Puleu a Mandras (Cagliari).

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