Alcuni Comuni in Italia hanno emanato, anche recentemente, ordinanze per tutelare e proteggere le api. In altre parole, in questi territori comunali, è stata vietata "l'effettuazione di trattamenti antiparassitari e pesticidi alle colture legnose ed erbacee quando le stesse siano in fioritura, dalla chiusura dei petali alla caduta degli stessi con prodotti, i cui principi attivi siano tossici per gli insetti impollinatori. Qualora sussista la fioritura delle sole piante erbacee sottostanti ai vigneti e ai frutteti, i trattamenti sono ammessi previo lo sfalcio delle predette erbe e relativo asporto totale della massa, dopo che i fiori di tali erbe sfalciate si presentino completamente essiccati in modo tale da non attirare api. I trasgressori saranno puniti con multa da 50.000 a 3.000.000 di lire". Gli apicoltori di Siena Grosseto Arezzo esprimono "grande soddisfazione per i Comuni che hanno varato simili provvedimenti e ricorda che sono ancora numerosissimi i Comuni (anche nelle tre province) sul cui territorio ogni primavera si verificano gravissime stragi di api a causa di trattamenti alle colture in fiore". I singoli apicoltori devono, insomma, farsi portavoce nei rispettivi Comuni di queste normative ai fini di una loro applicazione, utile non solo per l'apicoltura ma anche per la sua importanza agricola ed ecologica.
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