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BREVI NOTE DI LEGISLAZIONE APISTICA

Non ci sono particolari problemi per iniziare a produrre miele in quantità limitate. Se invece volete venderlo ai consumatori e metterci una vostra etichetta allora dovete rispettare alcune norme.

1 - dovete lavorare e invasettare il vostro miele in un locale adatto allo scopo. Per questo richiederete alla Usl un'autorizzazione sanitaria che viene data se:

- avete uno spazio ben areato e sufficiente per tutte le operazioni;

- avete pareti lavabili fino a due metri d'altezza;

- presa d'acqua potabile con rubinetto a pedale;

- retine alle finestre;

- siete allacciati all'acquedotto e ad una fogna di scarico.

Attenzione: più produttori possono riunirsi per lavorare il miele in un unico laboratorio autorizzato.


2 - dovete invasettare il miele in un contenitore idoneo per alimenti. In genere si usa il vetro. Il tappo deve chiudere ermeticamente il contenitore. Molti apicoltori, per tutelare meglio se stessi e i consumatori, ci mettono un "sigillo di garanzia" (una fascetta) che si rompe la prima volta che viene aperto il contenitore.


3 - dovete mettere sul contenitore una etichetta adeguata e su di essa dovete scrivere:

- "miele", seguito, se volete, dall'indicazione della sua provenienza Botanica (esempio: Acacia, Millefiori, etc.); o Geografica (es. Colli Senesi, di Montalcino, etc.).

- il nome o la ragione sociale, e l'indirizzo, a scelta: del produttore, del confezionatore, del venditore finale del miele.

- il peso netto in grammi o kg: sempre prima la cifra (esempio 500 grammi 1 kg.).


4 - vendita diretta al pubblico: se siete imprenditori agricoli potete vendere il vostro miele senza altre autorizzazioni. Altrimenti dovete di nuovo disporre di un locale adeguato allo scopo (per questo rivolgetevi alla Camera di Commercio).


5 - qualsiasi miele, per poter essere commercializzato, deve avere alcuni requisiti minimi di qualità:

- un'umidità massima del 21% (elevabile al 23% per mieli di corbezzolo e trifoglio);

- un contenuto minimo di zuccheri pari al 65% (60% se si tratta di melata);

- nonché dei livelli normali di altre sostanze chimiche tipiche (diastasi, hkf), che tendono a variare se il miele viene riscaldato o è troppo vecchio.

Naturalmente il vostro miele non deve contenere sostanze estranee che lo inquinino. Fate perciò attenzione all'uso dei prodotti terapeutici e ad eventuali sostanze inquinanti diffuse nell'ambiente attorno (strade, industrie ...). Il miele potete farlo analizzare da laboratori specializzati (quelli delle Usl, in genere, lo fanno).

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