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IL FINANZIERE-INDUSTRIALE TEDESCO MANFRED BERNAU INVESTE NEL VINO DI QUALITA' … E CHIAMA A MONTALCINO RICCARDO COTARELLA, CHE COSI' DEBUTTA NEL TERRITORIO DEL BRUNELLO

E' una delle aziende più belle ed estese del territorio di Montalcino (1751 ettari, di cui 50 vitati, quasi tutti a Brunello, 11 ad oliveto e 400 a cereali). Di sicuro, una delle affascinanti e "natural": è dominata dalle vestigia di un antico castello edificato alla fine del XII secolo, ha una chiesa affrescata nientedimeno che da Pietro Lorenzetti, uno dei più grandi artisti della scuola senese del Trecento, con la coltura dei cereali, dell'olivo e della vite che parte dall'Ottocento. Per tanti anni, è stata "in ombra", anche a causa di continui passaggi di proprietà (tra gli altri, è stata anche, negli anni Settanta dell'imprenditore edile Fioravanti, negli anni Ottanta della Prenatal e, più di recente, dell'industriale delle carni Cremonini). Adesso, invece, Castiglion del Bosco (che oggi produce 87.000 bottiglie ed ha un giro d'affari di 2,3 miliardi), di proprietà di Manfred Bernau, industriale e finanziere tedesco (con sede a Berlino), sta rifiorendo a nuova vita: Manfred Bernau, infatti, proprio di recente ha deciso di investire sulla qualità per questa storica azienda (acquistata nel '98), completamente circondata da boschi e con splendida veduta sul colle di Montalcino, e quindi di farla entrare nell'olimpo delle più prestigiose aziende di Brunello. Così Manfred Bernau (75 anni) e suo figlio Marco (40 anni), hanno dato fiducia da un mese ad un giovanissima enologa Marina Mariani (30 anni, con esperienze professionali in Australia), che, in pochissimo tempo, ha elaborato chiare ma valide strategie: primo, la consulenza enologica alla "star" Riccardo Cotarella, uno dei più famosi winemakers italiani nel mondo, che a Montalcino lavorerà in esclusiva per Castiglion del Bosco; secondo, la costruzione di una nuova cantina (i cui lavori saranno terminati nel 2002) e l'ammodernamento delle altre strutture produttive (in primis, vigneti e botti & barriques); terzo, borgo, castello e poderi di Castiglion del Bosco diventeranno di "supporto" all'azione commerciale per i clienti.


CASTIGLION DEL BOSCO: LA STORIA

Il castello di Castiglion del Bosco fu eretto agli inizi del XII secolo nel territorio di Montalcino, che separa il fiume Ombrone dalla Val D'Orcia. Per tale ragione, vista la sua posizione strategica fu teatro di diversi episodi bellici fra le popolazione del distretto che ne volevano conquistare il dominio. Nel 1208 il Castello venne sottoposto insieme ad altri insediamenti ad una imposizione straordinaria da parte del Comune di Siena. Nel 1237 iniziarono i primi assalti da parte dei montalcinesi che avrebbero voluto sottrarlo al dominio dei Senesi. Successivamente, nel 1310, fu assalito dalle milizie dei Conti di Santa Flora che vi arrecarono ingenti danni. Nel 1337 fu acquistato dal Salimbeni che, per prenderne pieno possesso, dovettero sconfiggere i soldati del Vescovo di Siena, Donsdeo Malavolti, il quale ancora vantava i diritti sul castello. L'ultimo episodio guerresco, e di sicurto uno dei più importanti (anche pe rla storia di Siena, si verificò nel 1369, quando le milizie del Comune di Siena attaccarono i ribelli del Partito dei Nove che vi si erano rifugiati. Durante quest'ultima battaglia la fortificazione venne fortemente distrutta ed incendiata. Dei resti dell'antico castello ancora oggi permangono parte della torre fortificata e parte della cinta muraria.

Nel borgo di Castiglion del Bosco, anche la splendida chiesetta di San Michele Arcangelo, che l'azienda sta acquistando dalla Diocesi di Siena-Colle Val d'Elsa-Montalcino: della piccola chiesa, nel 1930, ne rimane rapito, soprattutto per la qualità dell'affresco dietro l'altare, lo storico dell'arte Cesare Brandi, che fu il primo ad attribuirlo a Pietro Lorenzetti (1280/1348), fratello di Ambrogio, autore dell'affresco sugli effetti del Buongoverno nel Palazzo Pubblico di Siena. Pietro Lorenzetti è tra i maestri della pittura narrativa, piena di fantasia e di vita, della scuola senese del Trecento. La parte più importante dell'affresco raffigura la Vergine Maria che apprende dall'Arcangelo Gabriele di essere stata scelta da Dio.

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