Il Nobile ’99, da poco in commercio, definito “un più che degno continuatore delle due annate precedenti (forse, anche migliore dell’ormai celebrato ’97)”, e il prototipo 2001 (che giungerà a maturazione nel 2004), “con caratteristiche per risultare un vino da ricordare”, sono oggi stati celebrati ieri a Montepulciano. Come sempre, questa anteprima mondiale è stata importante anche per fare lo “stato dell’arte” del famoso vino toscano. Alamanno Contucci, presidente del Consorzio, ha così realizzato il consueto identikit del mondo del vino di Montepulciano: “214 produttori del Consorzio per il 92% della superficie vitata; 1.280 ettari di terreno destinati alla produzione di “Nobile”, oltre a 330 ettari destinati al Rosso di Montepulciano e 28 ettari destinati alla produzione di Vin Santo (che presto potrebbero diventare 50). Nel 2001 sono state vendute 5.280.000 bottiglie di Nobile ’98 (+ 12% sul 2000); il 60% è destinato all’export paesi (Svizzera, Germania, Usa, Regno Unito); il Rosso di Montepulciano ha confermato le sue vendite di 2.100.000 bottiglie (pari al al 2000)”. Ma l’evento di ieri non è stato solo “rose e fiori”: il presidente Contucci ha affermato che “il Consorzio sta vivendo un momento di sconcerto per la confusione che si genera presso il consumatore in seguito all’introduzione sul mercato di vini ai quali viene permesso di portare il nome di Montepulciano. Non siamo in guerra con i nostri colleghi produttori di altre regioni, ma protestiamo con chi ha permesso che si sia creata una situazione simile, in questo caso il Ministero delle Politiche Agricole”.
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