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In Cile nuovi impianti di vigneti … I vini francesi hanno perso 94 milioni di euro per il boicottaggio Usa … In India lo Champagne Indage in trattativa con distributore inglese … Il Pinot Noir preoccupa ecologisti americani
di Andrea Gabbrielli

In Cile si prevedono nuovi e massicci impianti di vigneti
Il Cile deve aumentare del 50% i propri impianti nei prossimi 8 anni se vuole fare fronte all’enorme richiesta dei suoi vini sui mercati internazionali. Secondo le cifre diffuse dal governo e pubblicate dal sito Decanter.com, le esportazioni dei vini cileni sono destinate ad aumentare fino a 10 milioni di ettolitri su un totale di 12,9 milioni di ettolitri pari ad una crescita annua dell’8% sino al 2014. Per raggiungere tale quantità, nell’ipotesi massima dovranno essere impiantati 67.000 ettari di vigneti, oltre i 112.000 recensiti nel 2004. L’ipotesi minima invece si basa su una produzione di 10, 4 milioni di ettolitri, di cui 7,6 destinati all’esportazione, con una crescita del 5%. “Il Cile deve sviluppare le sue vendite perché possiamo fare ancora meglio !” ha dichiarato Renè Morino, direttore dell’Associazione degli esportatori di vino cileno.
Fonte: www.decanter.com

I vini francesi hanno perso 94 mln di euro per il boicottaggio Usa
Il bocottaggio dei vini francesi in Usa, a seguito della posizioni della Francia contrarie alla guerra in Iraq, sino ad ora si è tradotto in un calo delle vendite pari a 94 milioni di Euro. Secondo una recente ricerca riportata da “The New Zeland Herald” nel periodo di massima tensione tra i due paesi, le vendite dei vini francesi in Usa sono calate del 26%. Durante i sei mesi di crisi, la diminuzione è stata in media del 13%. La ricerca ha preso in esame i supermercati di quattro città americane: Boston, Los Angeles, San Diego e Houston. Sono stati soprattutto i vini della fascia bassa del mercato e quelli di alta gamma ad aver risentito della crisi, mentre le etichette nella fascia di prezzo tra 12 e 26 $ hanno sofferto meno per il boicottaggio.
Fonte: www.nzherald.co.nz/

In India il marchio Champagne Indage è in trattativa con un distributore inglese
Champagne Indage, il più grosso produttore ed esportatore di vino dell’India è in trattativa con Mc Kinley Vintners, distributore di vini nel Regno Unito. Secondo la stampa indiana l’acquisto si svolgerebbe in due fasi: prima la Harvey Miller Agencies si impadronirebbe della McKinley Vintners e la gestirebbe per tre anni, in seguito le due imprese diventerebbero una sola, e di quest’ultima la quota maggioritaria andrebbe a Champagne Indage. Partecipazione che assicurerebbe una buona visibilità ai vini della compagnia indiana nei canali della distribuzione londinese, dagli alberghi ai ristoranti. Il marchio indiano nel 2005 ha esportato sul mercato inglese 20.000 casse e punta quest’anno alle 50.000 grazie all’avvicinamento con McKinley Vintners.
Fonte: www.wineindustryreport.finewinepress.com/

Il successo del Pinot Noir preoccupa gli ecologisti americani
Il successo del Pinot Noir trainato dal film “Sideways” ha avuto come risultato un tale aumento nell’impianto di questo vitigno, soprattutto nella zona a nord di Sonoma, particolarmente vocata a questo vitigno da sollevare le preoccupazioni degli ecologisti californiani. Soprattutto perché la crescita dei vigneti fuori dalle zone tradizionali di Napa e Sonoma Valley ha come risultato un forte aumento del prezzo dei terreni e minaccia i boschi. Infatti sono già stati disboscati migliaia di ettari di terreno che poi saranno impiantati a vigneto. Gli abitanti di Annapolis una cittadina che si trova a 225 km a nord di San Francisco si sono mobilitati per opporsi a questa “riconversione” del bosco in vigna che - secondo loro - “minaccia la fauna, erode il suolo e inquina le falde freatiche”. Le autorità di Sonoma si sono dimostrati sensibili alle ragioni degli ecologisti e stanno studiando le misure più opportune per limitare il disboscamento a 80.000 ettari.
Fonte: www.redwood.sierraclub.org/sonoma

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