«Le grandi bottiglie “spaventano”, soprattutto per i loro prezzi stellari, ma sono veramente pochi coloro che non possono spendere 5 o 10 euro per togliersi una curiosità, assaggiando questi vini al bicchiere - spiega Lodovico Antinori, impegnato in prima persona nella nuova sfida enologica della Tenuta Campo di Sasso, dopo aver condotto nel ristretto “club” dei vini-mito mondiali l’Ornellaia e il Masseto - Servire vini al bicchiere, anche e forse soprattutto i grandi, “sdogana” queste bottiglie così importanti e attualmente penalizzate dalla crisi di mercato, mettendole di nuovo concretamente in gioco».
Il servizio del vino al bicchiere sembrerebbe, dunque, “l’uovo di Colombo”, una soluzione intelligente anche per l’attuale empasse nelle vendite: «Sono anni che lo dico - afferma Davide Paolini, giornalista del Sole 24ore e noto come il “Gastronauta” - il vino al bicchiere rappresenta un modo intelligente per incrementare i consumi e una strada da battere con maggiore convinzione, qui da noi, e non solo nei wine bar, ma, perché no, anche nei ristoranti, come già accade da anni in Paesi di comprovata civiltà come Stati Uniti o Australia, o come avviene nei 10 migliori wine bar di Parigi. Tra l’altro - aggiunge Paolini - oggi esistono macchine per la conservazione del vino piuttosto valide, che possono essere utilizzate non solo nei wine bar, ma anche negli stessi ristoranti, purché non siano esposte a mo’ di carrelli in mezzo alla sala. Certo, resta necessaria oltre ad adeguate attrezzature - conclude il “gastronauta” - anche la imprescindibile competenza di un bravo sommelier, che riesca ad aprire e a terminare in una serata quante più bottiglie possibile».
Perentoria la posizione di Enzo Vizzari, direttore Guide del Gruppo Espresso: «Il vino al bicchiere è decisivo, fondamentale, non solo per un incremento dei consumi in un frangente critico come quello attuale, ma anche per la crescita del gusto di coloro che cominciano adesso ad appassionarsi al vino e, soprattutto, per i giovani. Se i produttori di vino sanno leggere con adeguata intelligenza il momento, proporranno politiche di prezzi ad hoc per il servizio al bicchiere, allettanti sia per i wine bar e sia per i ristoranti, forse ancora un po’ riottosi su questa modalità di somministrazione, una scelta che peraltro diventerà sempre più obbligata anche per tali esercizi».
E fra i ristoratori, c’è già qualcuno che ha scommesso sul vino al bicchiere: «Sono 35 anni che servo vino al bicchiere - spiega Gianfranco Bolognesi, patron del ristorante “La Frasca” di Castrocaro Terme - e continuo a farlo, con convinzione e buoni risultati. Specialmente a mezzogiorno, è il modo più immediato e frequente con cui serviamo il vino ai nostri clienti, mentre la sera - conclude Bolognesi - è ancora in vantaggio la bottiglia».
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