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NASCE MAXI CONSORZIO DELLE CANTINE SOCIALI DEL LAZIO: 80 MILIONI DI EURO DI FATTURATO, 42 MILIONI DI BOTTIGLIE, 5500 VITICOLTORI-SOCI

Il vigneto Lazio comincia a pensare in grande. E a rinnovarsi è il radicato mondo delle imprese cooperative. Nasce così il Consorzio delle Cantine Sociali del Lazio, voluto dalle organizzazioni del Lazio di Confcooperative, Legacoop e Agci. “Un progetto complesso che - ha detto il presidente Renato Negroni - va a scardinare il particolarismo delle imprese”.

Sotto un logo granata con un la geografia del territorio regionale in un grappolo, nasce una maxi-cantina che unisce le nove coop laziali, con 5.576 soci che conferiscono 989.800 quintali di uve, per un totale di 42.064.000 bottiglie. Nel colosso ci sono le cantine sociali di Monteporzio Catone, Cerveteri, Montefiascone, la Cantina produttori Frascati, Fontana di Papa, San Tommaso, Coprovi, Fontana di Papa Vini d’Italia, Gotto d’Oro, Viticoltori Colli Cimini.

“Un patto che rappresenta un cambio di passo notevole - ha osservato il vice presidente di Confcooperative Lazio, Giuseppe Sparvoli - a tutela di migliaia di piccoli produttori vitivinicoli”.

“Pensiamo ad un centro unitario di stoccaggio - ha annunciato Negroni - per abbattere costi fissi e sviluppare ricerca. Il Consorzio farà da apripista al distretto vitivinicolo e mira a qualificarsi come interlocutore unico con le istituzioni e a coordinare le iniziative di promozione”. “E’ una scelta coraggiosa - ha commentato il commissario straordinario di Arsila, Massimo Pallottini - ma di prospettiva che permetterà mutuo sostegno e risparmi di costi, senza lasciare morti e feriti, come avviene nelle fusioni d'azienda o nelle chiusure aziendali. All’estero, avere un interlocutore di tale capacità produttiva può aprire vere possibilità di penetrazioni in nuovi mercati, come l’India”. Le imprese, secondo l’assessore della Regione Lazio Daniela Valentini, “devono imparare a fare business. Va vinta la frammentazione aziendale e - ha concluso Valentini - la formula consortile è un valido esempio di riorganizzazione dell’offerta produttiva che va incontro ai consumatori”.

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