Il sequestro da parte dell’Ispettorato Centrale Repressione Frodi di 124 tonnellate di miele contaminato da tetraciclina, antibiotico vietato in Italia, ripropone in modo drammatico la questione della tutela della salute dei cittadini, della necessità di allevare le api senza impiegare sostanze nocive e sottolinea la diversità fra chi, in agricoltura, produce in modo responsabile e coscienzioso e chi invece si disinteressa del consumatore finale e del suo benessere.
“E’ provato che l’uso e l’abuso di antibiotici, in particolare in apicoltura, non solo non porta alcun beneficio alle api perché non cura la patologia per la quale viene utilizzato, ma all’opposto la nasconde e contribuisce alla sua diffusione” sottolinea Lucio Cavazzoni, presidente di Conapi, il Consorzio Apicoltori Agricoltori Biologici Italiani con sede a Monterenzio (Bologna) che con più di mille soci è oggi la realtà più rappresentativa in Italia e in Europa per la produzione di miele biologico.
“Gli operatori del settore queste cose le sanno bene - continua - come sanno che fare apicoltura senza antibiotici e senza chimica significa lavorare almeno il doppio e prestare molta più attenzione alle api, così come rischiare la contaminazione da parte di chi lavorano male ed inquina e raccogliere meno miele. Un impegno gravoso, spesso non riconosciuto economicamente, che permette però di ottenere un miele di qualità infinitamente migliore, di allevare api in modo sano, di garantire la salubrità del prodotto a chi lo consuma e di rispettare l’ambiente naturale. E’ una obiettivo che i nostri soci perseguono con determinazione da tempo e che crediamo importante far conoscere anche ai consumatori. Proprio perché riteniamo l’agricoltura biologica così importante per la salute dei cittadini e per l’ambiente, chiediamo al Ministro delle Politiche Agricole De Castro di farsi promotore di provvedimenti che la incentivino più di quanto è stato fatto fatto fino ad ora”.
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