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ARRIVA DAL BALTICO IL PRIMO VINO DI ALGHE AL MONDO: E' UNA "BOMBA" DI VITAMINE, MINERALI E MICROELEMENTI

Il ristorante Fischers Fritz di Kiel, il porto tedesco sul mar Baltico dove è ancora presente il ricordo della gloria ai tempi della Lega anseatica, usa dare un tocco esotico al suo ragù di gamberi con un sorso di "vino di alghe", la bevanda inventata per primi al mondo da biologi marini di Kiel. Lo chef del Fischers Fritz, Uwe Thomsen, se ne serve anche nella salsa per insalate o come base per il sorbetto: il "vino di alghe" (la definizione è stata già riconosciuta dall'università di Tubinga dove si trova la banca dati per i neologismi della lingua tedesca) non ha ancora la "denominazione di origine controllata" (Doc), ma già quella di "prodotto controllato di biologia marina" del ministero regionale dell'Ambiente dello Schleswig-Holstein.
La più improbabile "vigna" del mondo si trova a 500 metri dalla costa tedesca, in pieno mar Baltico, ed ha le dimensioni di un campo da calcio. Qui la società "Ocean Wellness", racconta la sua direttrice e biologa marina Inez Linke, produce il suo vino di alghe, scoperto per caso e perfezionato in tre anni di lavoro.
L'origine sembra una favola: un barile di estratto di alghe finito dimenticato in un angolo per lungo tempo, all'improvviso ha cominciato a mandare un odore di Sherry, mentre il colore bruno morbido del liquido ricordava molto il vino. Tre anni di ricerche hanno permesso di perfezionare il processo produttivo, che ora è completo. Il procedimento comincia in autunno, quando le alghe vengono coltivate in laboratorio. A dicembre, quando le acque fredde e limpide del Baltico sono particolarmente ricche di sostanze nutrienti, le piantine vengono appese ad una fune e calate in acqua nella "vigna" che misura cento metri di lato ed arriva fino ad una profondità di otto metri. La raccolta la fanno a giugno i sommozzatori specializzati. "Il Baltico è molto pulito, una delle acque salate interne più controllate del mondo - afferma la signora Linke, stabilitasi con il marito anche lui biologo marino a Kiel dopo decenni in giro per il mondo come specialista dei mari - e comunque noi controlliamo sempre la presenza di sostanze nocive come metalli pesanti o residui petroliferi. Ma finora non c'é stato nessun problema".
La "vigna" non viene concimata e la raccolta riguarda solo le alghe piantate, quelle spontanee non vengono prese. Le alghe sono le uniche piante al mondo che crescono esclusivamente grazie alle inesauribili risorse dei mari. Su 30 mila tipi di alghe esistenti, almeno 160 sono commestibili. Il raccolto della "Ocean Wellness" (una parte viene destinata alla confezione di prodotti cosmetici) viene messo a fermentare con l'aiuto di batteri e colture di lievito in grossi serbatoi a temperatura ambientale. Il vino è fatto dopo quattro settimane, quando è arrivato quasi a 14 gradi di contenuto alcolico. Nelle bottiglie a collo lungo risalta il suo luminoso colore dorato, sulla lingua ha un sapore gustoso e fresco, magari un po' simile al sidro di mele. Sicuramente non è salato, e consumato in piccole quantità é una "bomba" per la salute: esso contiene infatti vitamine, minerali e microelementi in quantità. Ma anche molto iodio.
"Una bottiglia da mezzo litro copre il fabbisogno annuale di un adulto" afferma Linke, e questo è un pericolo. Uno o due bicchierini al giorno di "vino di alghe" sono la quantità massima consigliabile per ora, ma se il prodotto avrà successo, secondo la biologa marina non sarà difficile estrarre lo iodio durante il processo di produzione.

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