I grandi terroir d’Italia non hanno dubbi: si tratta di vendemmia eccellente, memorabile, ottima, da ricordare … Da Montalcino a Barolo, da Barbaresco al Chianti Classico, alla Franciacorta, i consorzi dei viticoltori non hanno dubbi sulla qualità del raccolto 2006. WineNews ha, quindi, chiesto qualche commento più approfondito sulla base di questa tendenza.
Per il “rosso” italiano più amato del mondo, “il Brunello di Montalcino - spiega il direttore, Stefano Campatelli - sarà un millesimo storico, di quelli che fanno impazzire i collezionisti: la vendemmia è già cominciata e i produttori sono ottimisti: “quella del 2006 sarà un’ottima annata. Nei vigneti è già stato raccolto il 50% delle uve Sangiovese per la produzione del Brunello e del Rosso di Montalcino, che risultano essere di grande qualità. L’andamento della campagna vitivinicola 2006 è stato ottimo. I vigneti si presentano in perfette condizioni vegetative, l’uva è sana ed ha ormai completato la maturazione”.
Anche in Piemonte, il Consorzio del Barolo e Barbaresco Alba Langhe e Roero, per bocca del suo direttore Claudio Solaris, non ha grandi dubbi sulla vendemmia: “l’andamento climatico è stato molto regolare; a luglio abbiamo registrato un picco di caldo di 15 giorni ma che non ha stressato molto le piante; le precipitazioni di agosto hanno poi permesso di reidratare il terreno e abbiamo registrato solo qualche piccola grandinata a macchia di leopardo. Quest’anno il Piemonte è stato un’isola felice sotto il punto di vista climatico e speriamo si mantenga così fino alla fine della prossima settimana. Le uve sono sanissime e sarà un raccolto nella media sotto il punto di vista quantitativo senza raggiungere i picchi del 2004. La vendemmia dei nebbioli da Barbaresco inizierà questo fine settimana e dalla prossima partirà anche la raccolta dei Nebbioli da Barolo. Al momento le prime uve in cantina, Dolcetto e Barbera, hanno una resa in liquido inferiore del 10% sul 2005. Nel complesso ci attendiamo vini con una buona acidità e un buon grado alcolico che ben si prestano a mantenersi nel lungo periodo”.
In Toscana, nel Chianti Classico, forse la docg italiana più conosciuta al mondo, dove Marco Pallanti, enologo e proprietario del Castello di Ama e presidente del Consorzio del Chianti Classico spiega che “la vendemmia è positiva; ci attendiamo un’annata di grande qualità, specie se il tempo rimarrà buono ancora per giorni. Quest’anno in Chianti Classico abbiamo potuto contare su un buon andamento climatico, cosa che non è stata negli scorsi anni; il Chianti Classico sta vivendo, in questo momento, una seconda giovinezza, dopo la forte pressione che proviene dai nuovi paesi produttori, nel territorio è forte la volontà di ricordare al mondo l’unicità del Chianti Classico, della sua antica storia e del suo vino, che sono elementi distintivi e irripetibili altrove”.
Il terroir delle “bollicine” italiane per eccellenza, la Franciacorta: “l’attesa sarà lunga, ma naso e palato saranno più che soddisfatti: i Franciacorta provenienti dalla vendemmia 2006, e che assaggeremo a fine 2008, saranno di ottimo livello: freschi ed eleganti, di grande classe”. È la previsione dei produttori di Franciacorta che hanno finalmente tutti i mosti al sicuro nelle loro cantine dopo una vendemmia anticipata rispetto alle altre zone di Italia. E che si è dimostrata davvero eccellente. I vignaioli hanno tenuto il respiro tirato e hanno incrociato le dita, per non fare scommesse azzardate su una vendemmia che, da più parti, veniva pronosticata come quella del secolo ma che aveva visto un andamento climatico piuttosto incoerente. Ora che la vendemmia è completamente terminata in Franciacorta - unica e prima zona in Italia ad aver raccolto tutte le uve - si può finalmente parlare: “la sola ansia - spiega soddisfatto Ezio Maiolini, presidente del Consorzio per la tutela del Franciacorta che ci aspetta è quella dell’attesa per quando potremo assaggiare le nostre bollicine”.
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