02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

NEL 2006 LE CANTINE RALLO, UN’IMPORTANTE REALTA' DELLA NUOVA ENOLOGIA SICILIANA, SI SONO AGGIUDICATE LA PRODUZIONE DEI VIGNETI DELLA FONDAZIONE WHITAKER DI MOZIA. E’ LA VENDEMMIA N. 2.426 DELL’ISOLA ...

Italia
Il Grillo va in barca

C’è un posto al mondo dove la vendemmia si fa probabilmente da più di duemila anni, in un luogo dominato dal vento, dal sole e dalle saline: quel luogo è Mozia, un’isola di 45 ettari al centro dello Stagnone di Marsala. E, quest’anno, la Fondazione Whitaker, proprietaria della famosa isola e custode delle sue ricchezze archeologiche e che ospita un “parco” tra i più interessanti della Sicilia, al centro dello Stagnone e delle sue saline, ha assegnato la vendemmia 2006 alle Cantine Rallo, in virtù dei progetti che la cantina sta conducendo su vini di Grillo.
L’uva raccolta proviene dal vigneto est dell’isola, quello che si affaccia sulle colline bianche delle saline di Marsala, dove il grillo è coltivato ad alberello. La raccolta ha prodotto 100 quintali d’uva, non più di un paio di chili per pianta, che sono stati in seguito trasportati via mare nelle cantine di Marsala dove i tecnici delle Cantine Rallo si sono messi all’opera per trasformare in vino i prodotti del sole, del vento e dei millenni.
Le Cantine Rallo (www.cantinerallo.net) è un’importante realtà della nuova enologia siciliana, con sede ad Alcamo e a Marsala. Cantine Rallo è sinonimo di fini vini da pasto, eleganti e fruttati che riflettono i gusti, i tempi e le abitudini del consumatore moderno, nel totale rispetto della tradizione e della tipicità della Sicilia occidentale.

Il ritratto - La storia di Mozia
Nel IV sec. A.C. l’isola fu colonizzata dai Fenici, con la costruzione di una città, di un’area di culto e anche di un porto, dotato di attrezzature per la manutenzione del naviglio, il cosidetto cothon.
Oggi Mozia è uno dei siti archeologici siciliani più visitati, in cui spicca il Museo della Fondazione Whitaker, proprietaria dell’isola, intitolata all’omonimo primo sistematico archeologo, che vi condusse scavi tra il 1906 e il 1929. L’antica città, dedita alla produzione di ceramica e di una fiorente industria di colorazione di tessuti e pellami (con utilizzo di molluschi), si sviluppò fino all’assedio siracusano del 397 A.C., certamente non disdegnava la coltivazione della vite nei suoi terreni sabbiosi, argilloso calcarei, tipici di tutta la zona. Nel 1979, proprio nella zona della produzione ceramica, fu rinvenuta una splendida statua marmorea, oggi conosciuta come il “Giovinetto di Mozia”.
Fino all’inizio del XX secolo all’isola si arrivava in carretto e mulo lungo una strada sommersa ma lastricata, indicata in superficie da pali. Con la bassa marea l’acqua arrivava al ventre dell’animale. Oggi si usano barche che invece devono seguire un’altro percorso, per evitare le secche.
Al centro dell’isola sorge l’abitazione ottocentesca dei Whitaker, che oggi ospita il museo di archeologia, che espone oggetti rinvenuti nell’isola stessa e in altri siti sul litorale di fronte a Mozia.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli