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IL FRIULANO ISTITUTO DI GENOMICA APPLICATA (IGA) È ENTRATO UFFICIALMENTE NEL PROGETTO DEL GENOMA DELLA VITE, IL PRIMO PROGETTO DI GENOMICA DI LIVELLO INTERNAZIONALE. “ATTORI” SONO VIVAI RAUSCEDO, FEDERDOC E I PRODUTTORI VENICA, VIGNE DI ZAMÒ, FELLUGA

E’ entrato ufficialmente nel progetto del genoma della vite, il primo progetto di genomica di livello internazionale al quale partecipa anche l’Italia, il friulano Iga (Istituto di Gnomica pplicata), dandosi l’obbiettivo ambizioso di ricercare nuove specie di viti resistenti alle malattie senza l’ausilio di organismi geneticamente modificati. A firmare la convenzione, che dà ai sottoscrittori che compartecipano al finanziamento un accesso preferenziale alle tecnologie e alle future nuove varietà, il presidente dei Vivai di Rauscedo Gianfranco d’Andrea e i produttori Ornella Venica della “Venica & Venica”, Pierluigi Zamò de “Le Vigne di Zamò”, Marco Felluga della “Marco Felluga”, Andrea Felluga della “Livio Felluga”. Della cordata anche FederDoc.

Un progetto, quello al quale compartecipa l’Iga, di livello internazionale. Sono previsti 7,2 milioni di sequenziamenti della vite: il 60% li fa la Francia e il 40% l’Italia; metà del lavoro italiano verrà svolto nei laboratori dell’Iga, un risultato eccezionale visto che il laboratorio ha pochissimi mesi di vita essendo stato inaugurato soltanto il 15 settembre di quest’anno.

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