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VICENDA TOCAI: LA RICHIESTA DI PROROGA DEL GOVERNO ITALIANO ALL'ESAME DELLA COMMISSIONE UE IL 31 MARZO ... IN ATTESA DEL PRONUNCIAMENTO DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA. LA POSIZIONE DELLA FEDERDOC: "SOSTENERE SUBITO NOME ALTERNATIVO"

Italia
La Commissaria europea Mariann Fischer Boel

Gli uffici della Commissaria europea Mariann Fischer Boel stanno esaminando la lettera inviata il 18 dicembre dal Ministero per le Politiche Agricole, in relazione alla vicenda del Tocai: il vino simbolo del Friuli Venezia Giulia la cui denominazione - salvo proroghe da parte dell'Ue - non potrà più essere menzionata dai viticoltori italiani e francesi a partire dal 31 marzo 2007.
La Commissione Europea non ha ancora risposto al ministero dell'agricoltura italiano in quanto la risposta necessita anche una valutazione del servizio giuridico della Commissione Ue.
In Italia, infatti, sull'introduzione del termine “Friulano” come sinonimo al “Tocai Friulano”, il Tar del Lazio ha accolto la domanda presentata dalla Cantina produttori di Cormons (Gorizia) che ne chiedeva la sospensione. Il Tribunale amministrativo, in particolare, ha riconosciuto il rischio di disorientamento irreversibile dei consumatori quando verrà applicata una nuova dizione sulle etichette.
Il Tar, inoltre, ha disposto il rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia delle Comunità Europee dell'istanza del giudizio. Bruxelles dovrà quindi decidere se accogliere o meno la richiesta dell'Italia di concedere una proroga alla scadenza del prossimo 31 marzo in modo da consentire ai viticoltori interessati del Friuli Venezia Giulia l'utilizzo del vitigno “Tocai friulano” per designare gli stessi vini. E questo fino al pronunciamento da parte della Corte di giustizia europea sia sull'ordinanza del Tar, sia sulla causa promossa dal Governo italiano.

La posizione - La Federdoc: “Tocai: sostenere subito nome alternativo”
Sostenere senza indugi ulteriori la denominazione alternativa del Tocai, individuata in "Friulano", e farlo diventare un "vino-bandiera" del territorio promuovendolo senza esitazioni: è la posizione espressa dalla Federdoc, la federazione dei 9 consorzi doc del Friuli Venezia Giulia, che sottolinea come sia partito "un preoccupante conto alla rovescia" mancando meno di 80 giorni al termine di divieto da parte dell'Unione Europea per l' utilizzo della storica denominazione.
A poche settimane da questa scadenza "i produttori - sottolinea la Federdoc in una nota - non sanno ancora che cosa dovranno scrivere sull'etichetta".
"A questo punto della vicenda - ha dichiarato il direttore di Federdoc, Michele Bertolami - i vignaioli del Friuli Venezia Giulia chiedono al Ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro, all'assessore regionale Enzo Marsilio e a tutte le forze politiche di appellarsi con decisione al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar del Lazio che ha reso impraticabile l'utilizzo della denominazione Friulano".
La Federdoc Fvg non ammette poi che il caso Tocai "divenuto chiaramente un caso politico, abbia di fatto rallentato la programmazione commerciale di 9.400 aziende ed esasperato al limite della sopportazione gli animi di altrettanti produttori".

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