Rivisitazione di tutto il meccanismo di certificazione di qualità del vino e un particolare sostegno al biologico e alle agroenergie, per la cui produzione si possono utilizzare vinacce e raspi. Nella Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati del primo “Atlante dei Vini Passiti” curato dal professor Attilio Scienza e voluto dalle Città del Vino, www.winenews.it ha incontrato il presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, il verde Marco Lion, che ha fatto il punto su i lavori in corso in Parlamento a sostegno del mondo del vino.
Dopo la legge 82/2006, contenente le disposizioni di attuazione della normativa concernente l’Organizzazione Comune di Mercato (Ocm) del vino - che, ad esempio, a proposito dei vini passiti, ha definito, per la prima volta, con chiarezza, la tipologia distinguendoli dai vino liquorosi e non consentendo quindi più l’uso di alcol nei passiti - la nuova legislatura si è aperta, nell’estate 2006, con la battaglia per vietare l’uso dei trucioli di legno per affinare il vino culminata in una mozione della Camera approvata a larghissima maggioranza.
Presidente Lion, cosa sta facendo il Parlamento per il vino italiano?
“C’è un forte interesse sia in Commissione Agricoltura che in Parlamento verso questo prodotto della nostra cultura e della nostra identità enogastronomica. Stiamo lavorando per la tutela di tutte le nostre produzioni di qualità e si sta iniziando a ragionare, insieme al Ministero, ad una completa rivisitazione di tutto il meccanismo di certificazione di qualità del nostro vino, stando bene attenti a non banalizzarlo, trattandolo come semplice bevanda, come ha rischiato di fare lo sciagurato tentativo di utilizzare i trucioli. In Finanziaria, poi, molte risorse sono state destinate all’agricoltura e sono utilizzabili anche dal mondo del vino. Non è un caso che, di tutto il comparto produttivo italiano, dal mondo agricolo non si è levata una sola nota di protesta o biasimo. Anzi, il contrario”.
Altre iniziative importanti? So che lei è molto impegnato sul fronte del biologico.
E anche in quello dell’agroenergie. Ci sono molti prodotti di scarto delle produzioni enologiche che possono essere utilizzate per produzioni energetiche di qualità, ad impatto zero, nel senso che non comportano i problemi ambientali, che oggi sono sotto gli occhi di tutti, di altre fonti energetiche. Ci sono già diverse proposte di legge in questo settore, una anche con la mia firma presentata prima dell’estate, alcune pure dell’opposizione. E’ iniziata la discussione. Poi abbiamo ripreso a finanziare le produzioni biologiche, anche di vino, con 10 milioni di euro all’anno.
In Parlamento siedono molti appassionati di vino.
“In Commissione Agricoltura non ho conoscenza di astemi. A me personalmente piace bere e bere bene. Anche avvicinare attraverso il vino tanta parte del Paese che magari non conosco direttamente”.
Alma Torretta
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