Migliaia di bottiglie di falso champagne sono state scoperte in due capannoni nel torinese. Altro vino di dubbia provenienza è stato trovato in due aziende, una di Villafalletto, nel cuneese, l'altra di Alessandria. La scoperta è avvenuta da parte della Polizia Stradale di Torino in un'indagine sul riciclaggio di macchine agricole che ha portato a dieci persone fermate e sedici perquisizioni. Con l'ausilio dei Servizi Antisofisticazioni Vino, la Polstrada ha sequestrato nei due capannoni in provincia di Torino, circa 20 mila bottiglie di champagne di scarso valore, migliaia di etichette di quattro marche di Champagne inesistente e contrassegni francesi pronti per essere applicati alle confezioni. La stessa operazione è avvenuta nell'azienda di Villafalletto, dove c'erano 13 mila bottiglie di vino di dubbia provenienza, e in quella di Alessandria.
Il finto champagne, secondo quanto accertato dalla polizia, costava ai produttori un euro e veniva venduto a 35 euro, in chioschi e piccoli negozi, non solo in Piemonte. Per la vendita di questo vino con marchi contraffatti sono state indagate dieci persone, ma gli accertamenti sono ancora in corso e potrebbero emergere altri coinvolgimenti. Non risulta al momento che si tratti di vino adulterato, ma verranno effettuate specifiche analisi per appurarlo. Risulta in ogni caso chiaro che non si trattasse di vino di qualità.
Le false etichette, di colore bianco o blu, erano “Paul Gilbert”, “Henry Flaubert” e “Pierre Plantard”. I primi due marchi erano già stati trovati durante le festività di fine anno su alcune partite di bottiglie sequestrate dai carabinieri dei Nas a Genova, Milano, Padova, Verona. Alle cantine dov'erano custodite le migliaia di bottiglie ora sequestrate, gli agenti della stradale sono giunti attraverso le indagine sul riciclaggio di macchine operatrici, cioè escavatori e vari caterpillar.
In quest'ambito quindici persone sono state indagate, dieci fermate e una arrestata. Tre dei fermati sono stati trovati, infatti, in possesso di bottiglie contraffatte e l'arrestato risulta il vero e proprio anello di collegamento tra le due indagini. Il suo nome non viene però diffuso, dal momento che sono in corso accertamenti su altri sospettati. I caterpillar riciclati, secondo l' inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Antonio Rinaudo, erano destinati al mercato mediorientale, in particolare alla Siria, al Libano e alla Libia, con tappe intermedie la Spagna e il Portogallo. Qui le macchine operatrici venivano trasportate mediante dei tir.
Per sostenere una maggiore protezione delle Indicazioni Geografiche nell'ambito del negoziato sul commercio internazionale del Wto Coldiretti ha firmato con la Fnsea (il principale sindacato francese agricoltori) un accordo al fine di garantire regole per una leale concorrenza sui mercati. Francia e Italia, sottolinea Coldiretti, insieme producono quasi la metà degli alimenti a denominazione d'origine (Dop/Igp) riconosciuti dall'Unione Europea e sono i due paesi più colpiti dalla pirateria alimentare internazionale che con molteplici esempi di falsificazioni e imitazioni danneggia imprenditori e consumatori sul mercato globale.
In particolare - Allo studio un’alleanza Italia-Francia nella lotta ai falsi di wine & food
La lotta alla falsificazione dei prodotti tipici è una battaglia comune di Italia e Francia poiché insieme i due Paesi producono quasi la metà degli alimenti a denominazione di origine (Dop/Igp) riconosciuti dall'Unione Europea e sono i due paesi più colpiti dalla pirateria alimentare internazionale che con molteplici esempi di falsificazioni e imitazioni danneggia gli imprenditori e i consumatori sul mercato globale.
Se le falsificazioni delle specialità francesi riguardano vini o alcolici come lo Champagne ma anche il Beaujolais, Bordeaux, Cognac e formaggi come Roquefort per l'Italia sono il Parmigiano Reggiano e il grana Padano la specialità alimentari più imitate nel mondo che diventano Parmesao in Brasile, Regianito in Argentina, Reggiano, Parmesano, Grana Padona in tutto il Sud America e Parmesan dovunque, dagli Stati Uniti al Canada, dall'Australia fino al Giappone.
Ma contraffazioni riguardano anche l'Asiago e la Mortadella Bologna made in USA, il Romano e il Gorgonzola prodotti in Canada, il Chianti in fiasco con tricolore dell'Argentina, il Marsala e il Tinboonzola australiani. Coldiretti ed Fnsea, le due organizzazioni degli imprenditori agricoli di gran lunga più rappresentative nei due Paesi, hanno recentemente siglato un accordo per sostenere una maggiore protezione delle Indicazioni Geografiche nell’ambito del negoziato sul commercio internazionale del Wto, al fine di garantire regole per una leale concorrenza sui mercati. Il commercio mondiale delle imitazioni di prodotti alimentari made in Italy vale 50 miliardi di euro pari a circa la metà dell’intero fatturato del settore originale secondo una analisi della Coldiretti, con casi eclatanti di cibi italiani taroccati nei diversi continenti, dall’Europa all’Asia, dall’Oceania all’America.
Se negli Usa si vendono salsa e conserva di pomodoro “Contadina“ (Roma style) trasformata in California, provolone del Wisconsin e Mozzarella del Minnesota, in Australia si producono Salsa Bolognese e formaggi Mozzarella, Ricotta, Parmesan “Perfect italiano” con bandiera tricolore in etichetta, mentre in Cina l’industria locale offre pomodorini di collina, Parmeson, Caciotta (Italian cheese) e addirittura Pecorino (Italian cheese), ma con raffigurata sulla confezione una mucca al posto della pecora.
Ma esempi di prodotti alimentari italiani taroccati non mancano nel Vecchio Continente dove la Coldiretti ha scoperto produzioni tedesche di Aceto balsamico di Modena e di Amaretto Venezia con una bottiglia la cui forma imita scandalosamente l’Amaretto di Saronno, mentre in Spagna si imbottiglia olio di oliva Romulo con disegnata in etichetta la lupa che allatta Romolo e Remo. E anche se nei nuovi Paesi aderenti all’Unione Europea come l’Estonia si vende salsa al basilico Bolognese di origine incerta, i Paesi dove sono più diffuse le imitazioni del “made in Italy” alimentare sono, senza dubbio, l’Australia e l’America.
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