La sopravvivenza delle viticolture di montagna, e in forte pendenza, è in pericolo, se l’Unione Europea non ascolterà le proposte di questi territori che rischiano di compromettere le loro caratteristiche, specificità e particolarità. Territori, quindi, che “chiedono una maggiore sensibilità e un’attenzione particolare per il loro inestimabile patrimonio collettivo” all’Unione Europea che, invece, con la proposta di riforma dell’“Ocm - Vino” (Organizzazione Comune del Mercato), non sembra prestare molta attenzione. Così il Centro di Ricerca Coordinamento Valorizzazione per la Viticoltura Montana (Cervim) ha scritto a Mariann Fischer Boel, Commissario europeo all’Agricoltura, elaborando un “manifesto”, redatto con il contributo di tutte le regioni viticole aderenti, sottolineando “la pericolosità di alcune iniziative contenute nell’Ocm Vino”.
Le prime risposte a questo “manifesto”, diffuso a tutte le principali istituzioni impegnate nel settore vitivinicolo, non si sono fatte attendere. E sembrerebbero incoraggianti. Mariann Fischer Boel, Commissario Europeo all’Agricoltura, ha dichiarato “di essere ben cosciente delle caratteristiche peculiari della viticoltura di montagna, in forte pendenza e delle isole, sia per quanto concerne gli aspetti positivi, quali la tipicità dei prodotti e la valorizzazione dei territori interessati, sia per le difficoltà legate al processo produttivo. Il dibattito, con le parti interessate, e con i rappresentanti del Cervim, avviato nel 2006, continuerà nei prossimi mesi con lo scopo di definire in modo preciso gli strumenti da mettere in opera”. Katerina Batzeli, Parlamentare Europeo e Rapporteur per la riforma dell’Ocm Vino, ha scritto al Cervim, spiegando che “è mio intendimento assicurare il pieno sostegno alla viticoltura di montagna, e in forte pendenza, e, per tale ragione, ho incluso alcune proposte specifiche nella mia relazione al Parlamento”.
Il Comitato delle Regioni dell’Unione Europea ha siglato, nel dicembre, un parere ufficiale sulla riforma nel quale “si accusa l’assenza di un riferimento esplicito alla viticoltura in forte pendenza, specificità che da luogo a costi più elevati nonostante tale attività concorra alla protezione dell’ambiente, alla creazione del paesaggio e allo sviluppo del turismo rurale, contribuendo allo stesso tempo alla promozione di uno sviluppo rurale sostenibile”. Michel Delebarre, presidente del Comitato delle Regioni dell’Unione Europea ha scritto che “ho potuto constatare con piacere la nostra convergenza d’approccio. Il Comitato delle Regioni ha sempre considerato il sostegno allo sviluppo delle regioni svantaggiate il presupposto necessario ad una reale coesione socio economica in Europa”.
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