- Nel 2006 nuovo record per l’export della Nuova Zelanda
In meno di 3 anni, le esportazioni dei vini dalla Nuova Zelanda sono più che raddoppiate. Il totale delle vendite all’estero ha sfiorato i 611 milioni di dollari, con un aumento del 30% rispetto al 2005. La crescita è essenzialmente dovuta non solo alle performances nei due principali mercati vale a dire Stati Uniti e Regno Unito ma anche su quelli secondari come Canada, Danimarca e Irlanda. Il Sauvignon Blanc è sempre il vino più venduto ma il Pinot Noir si difende bene con +25% registrato nel corso del 2006.
- La sudafricana Vilefonté Vineyard e la vendemmia in diretta sul web
La cantina sudafricana Vilefonté Vineyard ha deciso di documentare sul web la sua vendemmia. Tutti i giorni sarà possibile seguire le fasi salienti delle lavorazioni condensate in un piccolo filmato giornaliero della durata di 30-40 secondi in onda sul sito aziendale. Il servizio è iniziato a febbraio e proseguirà per tutto marzo.
“Vogliamo avvicinare il consumatore al mondo del vino e comunicare la passione con cui facciamo il nostro lavoro. Nelle 6-8 settimane dell’esperimento ci proponiamo di fare cadere le barriere tra i produttori, i wine-makers e i consumatori” spiega il direttore di Vilafonté Vineyard, Mike Racliffe.
Per seguire la vendemmia il sito è www.vilafonte.com o direttamente su www.winefilms.co.za/winefarms/vilafonte/vilafonteharvest.html.
- È di Shiraz australiano la bottiglia più grande del mondo
Recentemente a New York il traffico di Wall Street è stato bloccato per l’arrivo di una enorme bottiglia di vino in occasione di un evento per la promozione dei prodotti australiani che si è svolto presso il Cipriani Downtown dove Kim Bullock, proprietario del North Road Liquor in Albany, ha presentato la bottiglia di vino più grande del mondo.
Alta 180 centimetri e del peso di circa 590 kg contiene 64 galloni di un’edizione speciale di un vino, chiamato “Five Virtuos”, ottenuto dall’unione di cinque diversi Shiraz australiani. La bottiglia di vetro è stata appositamente prodotta in Germania mentre il tappo di sughero viene dal Portogallo.
L’etichetta della bottiglia è costata $1,500, il tappo $3,500 e l’imballaggio per spedirla dall’Australia a New York $7,500. Il record precedente spettava ad una bottiglia di Cabernet Sauvignon californiana, alta 135 centimetri messa all’asta nel 2004 da Sotheby’s per $55.812.
- Consumi di vino record per la Singapore Airlines
Sono arrivate a 2 milioni le bottiglie di vino che ogni anno la Singapore Airlines (Sia) offre ai passeggeri a bordo dei propri aerei. Il dato è stato diramato nella manifestazione Sia Wine Forum 2007 svolta a Singapore nel febbraio. Le carte dei vini, diverse per ogni classe di viaggio, nascono da una selezione affidata a tre esperti di fama mondiale quali il Master of Wine britannico Steven Spurrier, a suo tempo organizzatore della “disfida di Parigi”, Michael Hill Smith, primo Master of Wine australiano e co-titolare della cantina Shaw&Smith e l’americana Karen MacNeil, autrice del volume The Wine Bible e coproprietaria della Fife Vineyards in Napa Valley.
I consulenti periodicamente si riuniscono ed effettuano le degustazioni bendate dei campioni provenienti da tutto il mondo in una sala pressurizzata per ricreare esattamente le stesse condizioni, anche di ventilazione, del volo. L’aria a bordo, piuttosto secca, tende infatti ad evidenziare le caratteristiche di tannicità dei vini. In “First Class”, si può pasteggiare a Champagne Dom Perignon e Krug Grand Cuvée oppure scegliere tra vini tranquilli provenienti da Francia, Italia, Germania, Australia, Nuova Zelanda e Portogallo.
In Business Class a queste provenienza si deve aggiungere il South Africa mentre lo Champagne è il Piper Heidsieck 1999. In “Economy”, infine, la scelta è tra vini, bianchi e rossi, per lo più francesi. In “First” la percentuale di vino consumata è pari all’8%, in “Business” è il 31% mentre il 61% è appannaggio dell’Economy.
- La crisi del colosso australiano McGuigan
Mc Guigan Simeon Wines, uno dei principali marchi del vino australiano, ha annunciato la perdita del 90% dei suoi profitti nel secondo semestre 2006. La cantina australiana, infatti, ha guadagnato nel secondo semestre 2006 solo 594.000 A$ (pari a 354.000 €) contro i 6,2 mln A$ (3,69 milioni €) del 2005.
Secondo l’azienda i cattivi risultati sono dovuti alle crescenti giacenze di cantina, alla superproduzione australiana degli ultimi anni e alla concorrenza sempre più agguerrita nei mercati internazionali. Il volume delle vendite è cresciuto del 2% ma ha riguardato solo i vini base sui quali i margini di guadagno sono molto ridotti. La McGuigan non si sbilancia sul futuro visto che la scarsa quantità della vendemmia 2007 dovrebbe aumentare i costi di produzione.
“Il solo dato positivo è che il mercato tende ad equilibrarsi molto più velocemente di quello che potevamo prevedere” ha dichiarato il presidente della McGuigan Simeon Wines, David Clarke.
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