“I punti che cambierei sulla bozza di riforma dell’Ocm vino? In generale, darei una maggiore attenzione agli strumenti per rendere le imprese del vino più forti. Quindi, più promozione (sono pochi i 120 milioni di euro); riuscire ad avere una via graduale alle liberalizzazioni; gestire in maniera più intelligente tutto il sistema dell’etichettatura (non ci piace, per niente, la facoltà di lasciare anno e vitigno nei vini da tavola; così, infatti, si banalizzano i Vqprd). L’Europa deve andare solo verso la qualità; con il Sudafrica e l’Australia si vince con la qualità e non vendendo a quattro soldi. Insomma, complessivamente, abbiamo bisogno di una riforma che vinca la sfida dei mercati”. Così ha risposto a WineNews, il Ministro delle Politiche Agricole, Paolo De Castro, oggi a Menfi, dove ha tenuto a “battesimo” il più importante distretto del vino di Sicilia (uno studio condotto dal professor Sebastiano Torcivia, ordinario di economia aziendale dell’Università di Palermo, spiega che su 152 milioni di bottiglie prodotte nel 2005 sul suolo siciliano ben 30 milioni sono espresse da questo territorio, cioè il 20% dell’intero vino imbottigliato in Sicilia), il cosiddetto “triangolo d’oro”, ovvero Menfi, Sambuca, Contessa Entellina; un modello produttivo vincente in grado di coniugare tradizione e innovazione, fatto da un sistema cooperativo diffuso (Cantine Settesoli) e grandi marchi di famiglia (da Planeta a Donnafugata, da Barbera a Rapitalà).
“Il percorso della riforma Ocm Vino - ha spiegato ancora a WineNews, il ministro Paolo De Castro - è questo: il 4 luglio a Bruxelles, la presentazione; quindi, inizia il negoziato, sotto la presidenza portoghese (anche se con molta probabilità non finirà sotto questa “conduzione”). Il via libera dovrebbe poi arrivare, sotto la presidenza slovena, a marzo/aprile 2008. “La trattativa - ha detto ancora De Castro - che ci vedrà impegnati in prima linea insieme a Paesi della fascia mediterranea, come Francia, Spagna, Grecia e Portogallo che, come l’Italia, si batteranno per difendere la loro identità ed i loro livelli di produzione e di qualità. Sarà un lungo ed articolato percorso, ma siamo fiduciosi, perché le nostre ragioni sono condivise dagli altri paesi produttori di tradizione. Nella trattativa si dovranno stabilire obiettivi prioritari e credibili, senza cadere nella trappola di scelte avventate e frettolose”.
“E’ però necessario - ha ancora detto il ministro a WineNews - chiarirsi le idee anche in Italia sulla riforma dell’Ocm vino: per questo ha proposto, a settembre/ottobre, un importante momento di analisi a tutto il mondo vitivinicolo italiano”.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024