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MIELE: CROLLA IMPORT-23% E SALGONO PREZZI ESTERI +20,3%. LO SOTTOLINEA LA FAI

Nel 2007 il quantitativo di miele importato dall’Italia è sceso di colpo a 10 milioni di kg a fronte dei 13 milioni kg del 2006 (-23 %) e dei 14 milioni kg del 2005; nel 2007 il nostro Paese ha speso globalmente 18.029.835 euro, -20,1% sul 2006 (22.565.503 euro), e ne ha incassati 11.398.459 (contro i 9.476.452 euro del 2006). In rialzo (+20,3 %) quindi, il prezzo medio di acquisto del miele internazionale che l’Italia importa, giunto ormai a 1,69 euro/kg, in costante rimonta sugli anni precedenti: 1,63 euro/kg nel 2006, 1,48 euro/kg nel 2005. E’ la fotografia rilevata dalla Federazione Apicoltori Italiani (Fai) che ha rielaborato i dati forniti dall’Istat sul mercato del miele nel 2007.

La metà del miele acquistato dal nostro Paese è di origine europea, soprattutto dalla Germania; tra i fornitori fuori dall’Unione Europea, il nostro principale fornitore, l’Argentina, perde quote di mercato e passa da 7.632.903 kg del 2006 a 5.936.754 kg del 2007; Brasile e Cina escono completamente di scena. Messico e Croazia sono gli unici Paesi extra europei che aumentano gli scambi alle nostre dogane.

L’export di miele italiano, rileva la Fai, “è in chiaro recupero e tocca, nel 2007, i 3.884.024 kg. Un segnale di speranza per i produttori italiani più intraprendenti il cui miele ha un costo medio di 2,93 euro/kg, quasi il doppio di quanto viene loro pagato dai clienti italiani. Il 90% dell’export italiano ha destinazione europea ma è in continuo incremento l’export di miele italiano, destinato a Svizzera e Giappone, gli sbocchi più importanti sul mercato extra europeo. Di rilievo le quotazioni del miele italiano sul mercato del Sol Levante, dove i buyers non hanno esitato a pagare 5,00 euro/kg. Sembra essere questa - concludono gli apicoltori - la nuova via del miele di elevata qualità”.

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