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APICOLTURA: NON E’ SOLO IL MIELE … A RISCHIARE E’ L’AGRICOLTURA. LA COLDIRETTI SULLA SCIA DELL’ALLARME DEGLI APICOLTORI ITALIANI (UNAPI) E DELLA “SETTIMANA DEL MIELE” DI MONTALCINO

L’attuale situazione di moria delle api non si traduce soltanto in un forte decremento della produzione di miele, ma mette in discussione l’equilibrio naturale globale con rischi anche per la salute e l’alimentazione che dipende per oltre un terzo da coltivazioni impollinate attraverso il lavoro di insetti, al quale proprio le api concorrono per l’80 per cento . Lo rileva la Coldiretti nell’evidenziare che prodotti come mele, pere, mandorle, agrumi, pesche, kiwi, castagne, ciliegie, albicocche, susine, meloni, cocomeri, pomodori, zucchine, soia, girasole e, colza dipendono completamente o in parte dalle api per la produzione dei frutti.

Ma le api sono utili anche per la produzione di carne con l’azione impollinatrice che svolgono nei confronti delle colture foraggere da seme come l’erba medica ed il trifoglio fondamentali per i prati destinati agli animali da allevamento. Anche la grande maggioranza delle colture orticole da seme si possono riprodurre grazie alle api come l’aglio, la carota, i cavoli e la cipolla.

“Se - precisa la Coldiretti - non sarà interrotto il trend che ha portato in pochi mesi alla scomparsa solo negli Stati Uniti di un quarto degli alveari con 15 miliardi di api, le conseguenze ambientali sarebbero disastrose perché, come diceva Albert Einstein, “se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”.

In Italia è a rischio una popolazione stimata in circa 50 miliardi di api in oltre 1,1 milione di alveari che offrono “gratuitamente” un valore del servizio di impollinazione alle piante agricole lungo tutto lo stivale stimato pari a 2,5 miliardi di euro all’anno.


Focus - Il lavoro delle api

- concorrono per l’80 per cento al lavoro di impollinazione;

- l’alimentazione dipende per un terzo da coltivazioni impollinate attraverso il lavoro degli insetti;

- in Italia ci sono oltre 1,1 milioni di alveari per un business di 60 milioni di euro;

- l’impollinazione delle colture in Italia ha un valore stimato in 2,5 miliardi di Euro all’anno;

- sono 50.000 gli apicoltori di cui 7.500 quelli “professionisti” che totalizzano un fatturato stimato in circa 25 milioni di euro;

- gli italiani consumano circa 400 grammi all’anno a testa.

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