“Richiediamo che il Governo decreti la sospensione immediata dell’autorizzazione d’uso dei concianti sistemici a base di neonicotinoidi (trattamenti chimici prodotti da multinazionali e utilizzati tramite nebulizzazione o per la concia delle sementi in modo da inserire direttamente nel seme un potente pesticida, ndr) su tutte le colture d’interesse apistico. Le api muoiono, le cause si conoscono, ma dal Ministero nessuna azione. Sono mesi che Legambiente, insieme a Unaapi e alle altre associazioni di apicoltori, insieme a quelle degli agricoltori, segnalano l’emergenza e la necessità di sospendere immediatamente l’utilizzo di quei pesticidi che più pesantemente contribuiscono all’ecatombe”. Lo ha affermato oggi a Firenze Legambiente.
In Toscana i danni che gli apicoltori hanno riscontrato parlano di una diminuzione del 24% nel numero di arnie (da 87.449 arnie a 66.461). Ogni arnia consta di 20.000 api e produce 30 chilogrammi di miele all’anno: la perdita di 21.000 arnie tra il 2007 ed il 2008 porta quindi in Toscana ad una danno diretto di un milione di euro. Danni non così gravi come nelle regioni padane, ma comunque ingenti e preoccupanti dal punto di vista ambientale e produttivo.
“Il Governo - ha affermato Ermete Realacci, ministro “ombra” del Partito Democratico per l’ambiente - ha finora tardato a rispondere agli allarmi: invece, altri Stati, come Francia, Germania e Slovenia, si sono mossi tempestivamente bloccando l’uso di questi pesticidi”.
“L’Italia - ha sottolineato il presidente di Legambiente Toscana, Piero Baronti - è uno dei Paesi che eccellono per la tipicità e la qualità dei mieli, attrattivi anche per il turismo enogastronomico. Quello che si sta perpetrando è un danno per tutto l’ecosistema, oltre che per il sistema economico e agricolo”.
Tutti dati, questi, che saranno al centro dell’appuntamento annuale per gli apicoltori di scena, dal 12 al 14 settembre, a Montalcino, la “Settimana del Miele”.
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