“Dalle campagne e dai contadini partirà la terza rivoluzione industriale”. Così parlò Carlin Petrini, fondatore e presidente internazionale di Slow Food, all’inaugurazione del “Salone del Gusto”, edizione 2008, (Torino, 23-27 ottobre, www.salonedelgusto.it), e di “Terra Madre” (www.terramadre2008.org), che insieme riuniscono nel capoluogo piemontese contadini, produttori agricoli, ma anche comunità del cibo, cuochi e docenti che arrivano da 153 paesi nel mondo.
“L’unione tra “Salone del Gusto” e “Terra Madre” - ha detto Petrini - ci dice che non solo i prodotti della terra di qualità ci sono, ma anche che possiamo goderne grazie al lavoro di questi contadini”.
Alla presenza del Ministro per le Politiche Agricole Luca Zaia, con il quale il feeling di Petrini cresce sempre di più, il fondatore di Slow Food ha preso spunto anche dal difficile momento finanziario globale: “nel tempo della crisi il cibo deve essere sobrio ma di qualità, perché la qualità non è un lusso, ma un diritto”. E ha chiesto poi più attenzione da parte delle istituzioni internazionali: “Per la lotta alla fame nel mondo la Fao nel 2008 non è riuscita ad ottenere che 30 miliardi di euro, ma l’Unione Europea per salvare le banche ne ha messi prontamente 2000 sul piatto: sono dunque più importanti le banche o gli affamati?” ha scandito a chiare lettere Petrini.
“Dopo la crisi la classe contadina tornerà protagonista, sarà più forte e determinate nella 3° rivoluzione industriale: dal vapore siamo passati all’elettricità, ora arriveremo alle energie pulite, che questi contadini porteranno nei villaggi, nelle montagne e nelle campagne di tutto il mondo”.
Contadini ai quali, secondo Petrini, anche i manager dovrebbero ispirarsi: “riciclare, non buttare via niente, sono cose che i contadini fanno da secoli, e questo è alla base della sostenibilità”.
Una sorta di nuovo patto, di “new deal”, come lo ha definito ancora Petrini: “dobbiamo far dialogare le campagne con le città. Questo è il mio dio, e che dio ci benedica!”.
A tagliare il nastro del “Salone del Gusto” è stata una sorpresa: la signora Francesca di Novara, una “mondina” che ha lavorato in risaia per 51 anni, invitata dal Ministro Luca Zaia, che su molti punti, pur provenendo da culture politiche diverse, si è detto d’accordo con Petrini: “condivido - ha detto Zaia - il fatto che il problema sia di livello globale. Prova ne sia che nel mondo 1 miliardo di persone soffre la fame, e, dato ancor più tragico, oltre 3 milioni all’anno muoiono per malnutrizione”.
Una questione che rimette al centro dell’attenzione globale questione della produzione: “c’è chi dice che per nutrire i 6 miliardi di persone che popolano il pianeta si dovrebbe raddoppiare la produzione di cibo, guardando solo alla quantità, e chi sostiene che questo sia possibile solo con l’utilizzo degli Ogm. Ma su questo il “ministero del pronto soccorso agricolo” - ha detto con un pizzico di sarcasmo Zaia - dice no e mantiene un atteggiamento di totale chiusura. D’altra parte dove i prodotti Ogm ci sono già, all’estero, si è visto che quelli naturali diventano un lusso per i più abbienti, mentre gli “indigenti” vanno sempre più agli scaffali Ogm, e questa non è la strada giusta”.
Il cammino da intraprendere, secondo Zaia, è invece quello della riscoperta della stagionalità dei prodotti, della loro territorialità, dei farmers market e del “chilometri 0”, in cui i consumatori devono incontrare i produttori, “che non solo produco il loro cibo, ma si occupano della loro salute”. Consumatori che devono avere anche un ruolo attivo in questo cambiamento.
“In Italia si buttano 1,5 milioni di tonnellate di cibo, per un valore di 4 miliardi di euro, e consentirebbero di fornire 3 pasti al giorno per 600.000 cittadini. I consumatori non possono però pensare di arrivare al punto vendita alle 20.00 e trovare la frutta che luccica o l’insalata senza una macchia, ma deve aiutarci a responsabilizzare e premiare i punti vendita che non sprecano”.
E se Carlo Petrini, nel suo discorso, ha detto a Zaia che “il suo sarà il dicastero più importante della nuova era”, il Ministro dal canto suo ha invitato Petrini a “far diventare Slow Food ancora più popolare, perché dobbiamo arrivare a parlare al cuore della gente”.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024