Le api sono tornate a volare. Dopo la sospensione dei trattamenti per la concia dei semi di mais, a base di neonicotinoidi, nel 2009, la moria degli insetti si è attestata all’8 per cento, rispetto al 50 per cento registrato nel 2008. Lo hanno evidenziato i responsabili del monitoraggio di Sistema Apenet Toscana, presentando in Regione Toscana, i dati delle rilevazioni effettuate su 150 alveari. Un segnale incoraggiante per chi ha a cuore le sorti dell’umanità.
Le api sono delle vere e proprie sentinelle dello stato di salute dell’ambiente e della biodiversità: se scompaiono significa che qualcosa non va nei fiori delle piante che visitano. Non solo. Le api sono anche la parte in causa più importante nella riproduzione delle specie vegetali: la loro scomparsa definitiva equivarrebbe alla scomparsa - entro quattro anni dicono alcuni studi - della specie umana. Oggi quell’8% non spaventa più nessuno. Un simile tasso di mortalità è considerato “fisiologico” e causato da patologia fortemente diffuse tra gli insetti e non da avvelenamento da insetticidi tossici come è avvenuto nell’ultimo triennio.
“Avevamo ragione a denunciare il killeraggio dei neonicotinoidi - ha affermato il presidente dell’Unaapi, Unione nazionale apicoltori italiani, Francesco Panella - visto che il Ministro delle Politiche Agricole Zaia ha annunciato la sospensione della concia dei semi anche per il 2010”.
Ma come avevano potuto quei pesticidi entrare nel mercato senza destare attenzione alcuna? In realtà si pensava che “arricchendo” il solo seme con i neonicotinidi non ci potessero essere problemi per il resto della pianta. Oggi, grazie allo studio di Apenet, inizia ad emergere un fatto inquietante: le poetiche goccioline di rugiada sulle foglie possono essere un pericoloso veleno, quando le piante sono state trattate con sostanze tossiche. Ora, se gli apicoltori denunciano l’omertà delle multinazionali del settore chimico, la Regione Toscana vuole vederci chiaro e per questo intensificherà le azioni per la salvaguardia e lo sviluppo dell’apicoltura e la tutela del miele e dei suoi processi produttivi: la prossima settimana il Consiglio regionale approverà, prima in Italia, una risoluzione finalizzata a promuovere la tipicità del miele; predisporre severi controlli sanitari sulle importazioni da paesi extracomunitari; studiare un’etichetta per la totale tracciabilità del prodotto; assicurare il monitoraggio per conoscere le sostanze potenzialmente pericolose immesse nell’ambiente; realizzare una banca dati genetica delle api con l’obiettivo di identificare e mantenere ecotipi legati ai diversi territori.
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