Neanche la scienza offre più certezze: se un recente studio americano ha sostenuto che il riscaldamento climatico non incide direttamente sull’aumento del grado alcolico del vino, ecco che nuovi studi australiani e californiani, pubblicati sulla rivista Global Change Biology, vedrebbero addirittura a rischio la sopravvivenza di tanti vigneti a causa del caldo. I più preoccupati, in questo senso, sarebbero gli australiani: il periodo di maturazione si è allungato in media di quasi 2 giorni l’anno tra il 1993 e il 2009, alzando il tasso alcolico di molti vini. E le temperature più alte fanno soffrire le piante: “di questo passo - spiega Leanne Webb del Centro Ricerche Csiro - entro 10-15 anni molte delle vigne non resisteranno, e la qualità di quelle che restano diminuirà molto”. Problemi con i quali, secondo uno studio presentato a Vinexpo, dovrà presto fare i conti anche la Napa Valley, territorio più prestigioso del vino americano. E la vecchia Europa? Per ora sembra che i cambiamenti climatici la coinvolgano ma, almeno in parte, soprattutto nei paesi del nord, la aiutino: “i cambiamenti stanno avvenendo in tutta Italia - ha spiegato Domenico Bosco, responsabile vino di Coldiretti - ma il cambiamento climatico e il gusto stanno aiutando i vini dell’Europa continentale”.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025