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IL LAMBRUSCO, IL VINO PIÙ ESPORTATO D’ITALIA, INCONTRA I SUOI LOVERS “ALL AROUND THE WORLD”. DALL’AUSTRALIA AGLI STATES, DAL CANADA AL GIAPPONE, CON “MONDO LAMBRUSCO” (14-20 MAGGIO) SI BRINDERÀ PER UNA SETTIMANA IN 37 RISTORANTI DI 13 NAZIONI

Il Lambrusco, con le sue oltre 50 milioni di bottiglie Doc e più di 100 milioni di bottiglie Igt nei territori di Modena, Reggio Emilia e Parma è ad oggi il vino più esportato d’Italia con il 60% della produzione che parte per l’estero. Gli stati tradizionalmente appassionati di questo vino sono la Germania, la Spagna, il Regno Unito, gli Stati Uniti, il Canada, il Giappone e la Russia, mentre a mostrare oggi i maggiori tassi di crescita sono i nuovi mercati, Cina, Corea del Sud e Brasile in testa. Un successo, quello del Lambrusco, che sarà coronato da un evento di respiro mondiale: dal 14 al 20 maggio, infatti, il vino emiliano sarà protagonista di “Mondo Lambrusco”, evento che, dall’Australia agli Stati Uniti, dal Canada al Giappone, riempirà per una settimana i calici di 37 ristoranti in 13 diverse nazioni (info: www.mondolambrusco.com).

“Mondo Lambrusco”, promosso da Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna in collaborazione con il Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi e con il Consorzio Marchi Storici dei Vini Reggiani, coinvolgerà il mondo intero attraverso 37 talentuosi cuochi italiani all’estero dell’associazione itchefs-Gvci - il Gruppo Virtuale Cuochi Italiani, ciascuno dei quali realizzerà e proporrà una ricetta ideata in abbinamento al Lambrusco di cantine come Cavicchioli e Cantine Ceci, Cantina di Sorbara e Opera 02, da Cantina Puianello a Cantine Lombardini, fino a Casali Viticultori, Donelli Vini, Medici Ermete e Rinaldini. Il 17 maggio, poi, quattro continenti alzeranno i calici all’insegna delle rosse bollicine emiliane con degustazioni, serate a tema ed eventi speciali.

Focus - Lambrusco, oltre un secolo di esportazioni e nuove potenzialità dai nuovi mercati
Nel 1900 un Lambrusco di Sorbara fu premiato all’Esposizione Universale di Parigi e negli anni ‘20 era uno dei pochi vini presenti nelle carte dell’Istituto per il Commercio Estero. Da allora questo vino ha sempre riscosso successo internazionale, al punto da divenire il più esportato d’Italia. Oggi il Lambrusco, di cui circa il 60% della produzione parte per l’estero, è oggetto di una vera e propria riscoperta all’insegna della qualità.
Ad aprire la strada a questo vino leggero, frizzante e divertente di cui si producono 50 milioni di bottiglie Doc e oltre 100 milioni di bottiglie Igt tra Modena, Reggio Emilia e Parma sono due caratteristiche principali: da una parte il suo ridotto tenore alcolico e la freschezza delle sue bollicine, dall’altra la sua capacità di sposarsi a diverse cucine. Tradizionalmente appassionati di questo vino sono la Germania, la Spagna, il Regno Unito, gli Stati Uniti, il Canada, il Giappone e la Russia, mentre Cina, Corea del Sud e Brasile mostrano oggi i maggiori tassi di crescita. Che il potenziale del Lambrusco nei mercati emergenti sia alto lo dimostra anche la multinazionale Auchan, che lo ha scelto proprio per aprire al vino i Paesi nuovi consumatori.
Anche in Italia si assiste a una vera e propria riscoperta di questo vino, che negli ultimi 15 anni ha vissuto una crescita qualitativa come pochi altri, grazie al rinnovamento dei vigneti e all’innovazione tecnologica che ha permesso di controllare alla perfezione la temperatura di vinificazione e affinamento. Dai primi Tre bicchieri assegnati al Lambrusco nel 2010 oggi, vincendo ogni pregiudizio, il rosso emiliano fa capolino nei ristoranti stellati e sta diventando trendy come vino da aperitivo.

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