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NUOVA DENUNCIA ALLA COMMISSIONE UE PER VIETARE COMMERCIALIZZAZIONE DEI VINI IN POLVERE ANCHE SUI SITI DI E-COMMERCE, DA AMAZON A EBAY, DELL’EUROPARLAMENTARE MARA BIZZOTTO (LEGA). E IL CONSORZIO DEL FRASCATI SEGNALA IL SUO “LIBRO NERO” DEI WEBSITE

“Falsi Prosecco, Amarone e Valpolicella, ottenuti da miscugli in polvere e spacciati sul web per vini di qualità: c’é da rabbrividire a vedere la lista dei vini in polvere fai-da-te che vengono venduti sui più importanti siti di e-commerce al mondo, come Amazon ed Ebay. E la cosa più assurda è che tutto ciò avviene nell’indifferenza e nell’impunità più assoluta, soltanto pochi giorni dopo lo stop alla commercializzazione dei wine kit imposto dalla Ue dopo la mia segnalazione”. E’ la denuncia dell’europarlamentare della Lega Nord Mara Bizzotto che ha presentato una nuova interrogazione all’esecutivo comunitario - dopo l’interrogazione sul caso dei falsi vini in polvere “realizzati in Svezia e in Canada, prima di essere venduti come italiani in Inghilterra, e smascherati da “Striscia la Notizia”” - in cui chiede di “vietare la commercializzazione di questi falsi vini fai da te anche sui principali siti Internet di e-commerce”. Intanto, anche il Consorzio di Tutela del Frascati comunica di aver provveduto a segnalare ai Nac (Nucleo antifrodi dei carabinieri) link risultanti ancora attivi che riportano all’acquisto di “wine kit Frascati” (in vendita, quelli prodotti in Canada, anche su Facebook, che, come Amazon, ha appena annunciato che venderà vino; http://www.facebook.com/note.php?note_id=309486319125834), auspicando che venga tempestivamente attuata la loro messa al bando, come annunciato dal commissario europeo all’Agricoltura Dacian Ciolos.

Bruxelles, la settimana scorsa, aveva già formalmente esortato gli Stati Membri a ritirare questi vini in polvere dal mercato, ricordando che “questi prodotti non possono essere commercializzati utilizzando una denominazione di origine protetta (Dop) o un’indicazione geografica protetta (Igp),
nemmeno attraverso una semplice evocazione del nome”. Tali pratiche infatti, secondo la Commissione Ue, “violano le norme in materia di etichettatura nel settore vitivinicolo stabilite dalla legislazione europea”.

“Altro che uva, vigneti e lunghi processi d’invecchiamento: ormai bastano poco più di 40 dollari e una connessione Internet per acquistare questi fantomatici kit fai da te che consentono in poco tempo di produrre del falso Cabernet o del falso Merlot, utilizzando solo qualche manciata di polvere “magica” preconfezionata - aggiunge Bizzotto - L’inganno è ben studiato: si mette il tricolore sulla confezione, un monumento evocativo sullo sfondo e il tarocco è bello che servito, con tanto di false etichette e tappi da apporre sulle bottiglie”.

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