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A NATALE TORNA L’“ANNOSA QUESTIONE”: TAPPO IN SUGHERO O PLASTICA? DIPENDE DAL VINO, EVIDENTEMENTE, MA ANCHE LE TAPPATURE ALTERNATIVE, SECONDO ALCUNI, NON INFLUISCONO SULLA QUALITÀ ...

Sono almeno 80 milioni i tappi di spumante che salteranno a Natale, a cui si aggiungeranno almeno altrettante bottiglie di vino. E, se il sughero è ancora protagonista assoluto delle bollicine (anche a causa della pressione interna della bottiglia), il mercato delle chiusure per i vini fermi o tranquilli, negli ultimi anni si è decisamente movimentato.

Nella scelta tra una bottiglia con tappo di sughero o una con tappo sintetico, “vale una regola generale”, spiega Lamberto Vallarino Gancia, presidente di Federvini. “Il tappo di plastica ha il vantaggio di una resa uniforme e sicuramente non danneggerà mai la bottiglia con il “sapore di tappo” - sottolinea Gancia - ma il tappo di sughero ha più elasticità ed è più indicato per i prodotti a lunga maturazione o per i prodotti come gli spumanti che non devono perdere gas. In alcuni disciplinari, come quelli del Franciacorta o dell’Asti spumante, il tappo di plastica è espressamente vietato”.

“Ma ci sono grandi produttori che usano tappi di plastica per ottimi vini - osserva l’imprenditore piemontese - soprattutto quelli da consumare entro l’anno di produzione. E in altri Paesi l’uso del tappo sintetico è molto più diffuso che da noi. Diciamo che da noi è anche un discorso di immagine che innalza il valore del prodotto”. In effetti, secondo i dati forniti da Nomacorc, azienda leader sul mercato mondiale, negli Usa 1 vino su 3 utilizza i tappi sintetici di ultima generazione (ottenuti con un processo di co-estrusione, che assicura uniformità di dimensione delle cellule e di densità, garantendo così una permeabilità costante e omogenea); in Francia e in Germania 1 bottiglia su 5 è chiusa con un tappo sintetico, mentre in Italia e in Spagna rispettivamente 1 su 7 e 1 su 9.

Ultimamente, anche il ministero delle Politiche agricole ha riconosciuto “pari dignità” alle chiusure alternative, aprendone all’uso tutti i vini Doc e Docg, salvo che i disciplinari specifici non prevedano altre soluzioni. Succede così che grandi consorzi, come il Brunello o il Barolo, specifichino ancora l’obbligatorietà del tappo di sughero mentre altri, come il Gavi, abbiano già comunicato l’apertura ai tappi alternativi, coi quali è possibile evitare anche che vada in fumo del buon vino. Con 12 miliardi di bottiglie di vino chiuse ogni anno con i tappi in sughero e un tasso del 3% di vino con “sapore di tappo”, ogni giorno si rovinano almeno un milione. Insomma, non è il tappo che fa il vino, ma il consiglio è di scegliere il tappo adatto al vino.

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