Le guide ai ristoranti, negli Stati Uniti, non sempre danno il giusto peso alla componente enoica, e quindi alle carte dei vini, elemento imprescindibile nelle scelte di un buon gourmand. A rimediare ci ha pensato uno dei magazine più letti dai wine lovers d’Oltreoceano, “Wine Enthusiast” (www.winemag.com), che ha selezionato gli “America’s 100 best Wine Restaurants” 2013, da Est ad Ovest, ma senza stilare classifiche né dare punteggi. La cucina d’avanguardia americana, fatta di mille influenze, è senz’altro la più rappresentata, seguita da quella francese, punto di riferimento e modello in tutto il mondo, anche se la scalata della gastronomia del Belpaese ai vertici della ristorazione Usa procede spedita, tanto che ben 13 locali propongono una cucina di ispirazione dichiaratamente italiana, dall’“A Voce Columbus” al “Marea” di New York, dal “Frasca Food & Wine” di Boulder all’“Element 47” di Aspen (entrambi in Colorado), dal “Fiola” di Washington al “Fornelletto Cucina & Wine Bar” di Atlantic City (New Jersey), dallo “Spiaggia” al “The Boarding House” di Chicago, dal “The Tasting Kitchen” di Venice (California) al “Vino Vino” di Austin (Texas), dal “Menton” di Boston al “Quince” ed all’“A 16” di San Francisco. È qui che, tra le etichette di alta gamma, fanno bella mostra gli alfieri dell’enologia tricolore, con una proposta estremamente variegata, che riesce a toccare territori spesso poco conosciuti anche dentro i confini nazionali, tanto che, a fianco di mostri sacri come il Barolo Monfortino Riserva 1995 di Giacomo Conterno, il Sassicaia 1988 di Tenuta San Guido, il Barbaresco Sorì San Lorenzo 1990 di Gaja, l’Alzero 1997 di Giuseppe Quintarelli, e ancora il Barolo Monprivato 2001 di Giuseppe Mascarello ed il Brunello di Montalcino Riserva 1985 di Biondi-Santi, i ristoratori a stelle e strisce propongono i bianchi del Collio, i rossi della Valtellina, ma anche il Feudo di Mezzo 2008 di Tenuta delle Terre Nere, dall’astro nascente dei terroir, l’Etna, senza dimenticare certezze come il Chianti Classico Riserva 1965 di Badia a Coltibuono, e “chicche” come il Ronco delle Mele 2011 di Venica & Venica. Più difficile, invece, la vita dei vini tricolore negli altri ristoranti, “schiacciati” dalla predominanza dei Cabernet Sauvignon e dei Sauvignon Blanc della Napa Valley e, soprattutto, dalle bottiglie dei terroir più famosi di Francia, Champagne, Bordeaux, Borgogna e Alsazia su tutti.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025