La “rivoluzione silenziosa” di Papa Francesco tocca anche le cucine del Vaticano con Regina Tchelly, guru dell’arte del riciclo e fautrice del progetto “favela organica” che insegnerà agli chef vaticani il gusto di una cucina antispreco fatta con bucce di frutta, radici di verdura, semi e altri scarti che usualmente finiscono in pattumiera. Piatti sani che permettono di risparmiare e di non sfruttare le risorse del pianeta. L’invito del Pontefice arriva dopo il suo viaggio in Brasile dove è venuto a conoscenza del progetto ristorante di Regina. La cuoca, infatti, si diletta ai fornelli nella favela Babilonia, una delle più povere di Rio de Janeiro. Il desiderio del Papa di “istruire” i cuochi del Vaticano rientra in un disegno più ampio: quello di portare lo Stato Pontificio all’autosufficienza alimentare trasformando una parte dei giardini vaticani in orti da coltivare. Per questo progetto di riorganizzazione e razionalizzazione dei terreni, Papa Francesco ha chiesto consiglio a Carlo Petrini; fondatore di Slow Food, associazione no-profit che ha l’obbiettivo di promuovere una cultura gastronomica basata sul cibo buono, pulito e giusto.
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