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I giovani wine drinkers americani amano la semplicità, la condivisione, le bollicine e l’innovazione: ecco i trend del consumo enoico in Usa fotografati dallo studio “Consumer Wine Trends Survey” firmato da Gallo Family

Italia
I giovani americani e il loro stile di consumo enoico secondo Gallo

Forse non sono più il fulcro geopolitico del mondo, ma gli Usa rimangono comunque il Paese in cui si beve più vino, ed il quarto produttore mondiale dopo Spagna, Italia e Francia. Ecco perché, per capire i trend futuri del mercato enoico, è fondamentale conoscere a fondo abitudini e stile dei wine lover a stelle e strisce. Un quadro complesso, “dipinto” dallo studio “Consumer Wine Trends Survey” firmato dalla cantina più rappresentativa del Paese, Gallo Family (www.gallowinetrends.com), che ha messo in fila i 10 trend principali che veicolano i consumi dei giovani (tra i 25 ed i 40 anni) negli States, in un panorama in continuo mutamento, ma che premia la semplicità di consumo, dai piccoli formati allo screw cap, passando per il bag in box, le bollicine e ... qualsiasi scusa buona per brindare.
Per prima cosa, c’è il successo dei piccoli formati tra i consumatori più giovani: quasi metà di loro, infatti, acquista regolarmente bottiglie da 187 ml, perfette per un picnic all’aperto o qualsiasi altro tipo di occasione all’aperto. All’insegna della semplicità anche un’altra tendenza: il 72% dei wine drinkers sotto i 40 anni sceglie con regolarità bottiglie chiuse con il tappo a vite. Il 58% dei consumatori, invece, nel corso dell’anno ha acquistato vino in bag in box, essenzialmente per due ragioni: da una parte per risparmiare, dall’altra per animare feste e grandi raduni. Parlando di tipologia di vino, in cima alle preferenze ci sono Moscato (indicato dal 22% dei wine drinkers) e Champagne (16%), che tira la volata, con la propria fama, anche alle bollicine italiane, su tutte quelle del Prosecco. Sparkling che, nella visione del food pairing all’americana, vengono abbinate dal 27% dei giovani a piatti “leggeri”, come insalate o quiche di verdure, dal 26% al classico brunch, come uova e pancetta, e dal 24% ad ogni sorta di dessert.
Un’altra peculiarità dei giovani bevitori americani, è che hanno la curiosità di sperimentare, mettendo in discussone l’intoccabilità di una tradizione come quella del vino: il 66% di loro mixa il vino con la frutta o con i succhi di frutta, il 51% sceglie cocktail a base di vino, il 48% lo coniuga con gli ingredienti tipici dei cocktail, come la soda, alla base anche dell’italianissimo, ed amatissimo, spritz, il 46% lo beve con il ghiaccio ed il 27%, a volte, beve vino da un calice con la cannuccia. Per quanto riguarda le occasioni di consumo, il dato più confortante è che l’81% dei giovani concordano con l’idea che non ci sia alcun bisogno di un’occasione particolare per bere vino, e i tre momenti preferiti per un buon bicchiere sono durante il pranzo e la cena in famiglia, nei momenti di relax in salotto, e davanti alla televisione. Prima dell’ora di cena, però, beve un bicchiere di vino solo il 29% dei wine drinkers, percentuale che sale al 45% nei week end.
Il vino, poi, tra i giovani americani ha una fondamentale dimensione social e sociale: il 72% di loro concorda sul fatto che una bottiglia sia fatta per essere condivisa, il 54% segue la propria passione enoica attraverso Facebbok e Twitter, ed il 49% posta su Instagram e altri social foto dei vini che bene. Infine, due wine drinkers su tre, davanti allo scaffale, scelgono il vino in base all’etichetta, specie i più giovani, anche se il 76% dice che un buon assaggio è fondamentale per scegliere di nuovo un determinato vino.

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