La burocrazia è uno dei principali problemi che affligge l’imprenditore vitivinicolo del Belpaese, e anche Giuseppe Liberatore, direttore del Consorzio del Chianti Classico, chiede “uno snellimento generale degli orpelli che creano problematiche all’intero sistema e una legislatura che semplifichi l’interpretazione nazionale delle direttive europee. Il mio consiglio - continua Liberatore - è quello di creare una Commissione per la semplificazione e la riduzione delle norme e per permettere alle aziende di lavorare con meno burocrazia. Non dimentichiamoci che prima di tutto le aziende devono produrre. Per migliorare il rapporto tra Stato e imprese, la carta dovrebbe essere abolita a favore dell’informatizzazione delle procedure, rendendo possibile, attraverso sistemi informatici adeguati, il controllo dell’intero operato dell’azienda. Per far valere le nostre ragioni a Bruxelles, (tenendo conto che le normative a livello europeo sono molto meno complesse di quanto possiamo immaginare), dobbiamo interiorizzare le normative in modo semplice. Inoltre, gli enti preposti al controllo delle imprese dovrebbero studiare un sistema, che eviti inutili doppi controlli e perdita di energie per le aziende. Ci auguriamo - conclude il direttore del Consorzio del Chianti Classico - che nel 2015 il tutto si concretizzi in tempi brevi ed il Decreto Campo Libero rappresenta a mio avviso il primo passo verso il miglioramento auspicato”.
Il tema sarà al centro del dibattito “Semplificazione e internazionalizzazione della filiera vitivinicola: il Decreto Campo libero e il labirinto normativo italiano”, di scena domani a Vicenza, cui parteciperanno, al fianco di Liberatore, Ferdinando Albisinni, docente di Diritto Alimentare all’Università degli Studi della Tuscia, Sandro Boscaini, presidente di Federvini, Eugenio Pomarici, docente di Economia e gestione dell’Impresa agroindustriale all’Università degli studi di Napoli Federico II, Danilo Riponti, coordinatore Gruppo legislazione dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, Domenico Zonin, presidente dell’Unione Italiana Vini, e Chiara Imperio della Commissione Europea, moderati dal professor Davide Gaeta, Docente di Politica Vitivinicola all’Università degli studi di Verona.
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