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Fonte Ansa - 2014 anno del rilancio per l’agroalimentare italiano, forte di 3 piani di sviluppo del Ministero delle Politiche Agricole: “#campolibero”, “Agricoltura 2.0” e le nuove misure per gli investimenti. Prossimi obiettivi Expo e +50% di export

L’agroalimentare italiano chiude il 2014 forte di un rilancio concretizzato da tre piani di azione e sostegno economico orchestrati dal Ministero delle Politiche Agricole per consentire un salto di qualità al settore. Dal piano per la competitività e a favore dell’imprenditoria giovanile “#campolibero”, a quello per la semplificazione “Agricoltura 2.0”, che prevede un dimezzamento delle carte per oltre 1,5 milioni di aziende agricole, alle misure per promuovere nuovi investimenti del valore di 2 miliardi di euro nel prossimo triennio: il Governo è sceso in campo per sostenere un settore che è tra le leve dell’economia Italia e marcia forte anche in tempo di crisi (+1,5% gli occupati nel terzo trimestre rispetto allo scorso anno e +1,8% l’export, per un valore di oltre 34 miliardi di euro stimato a chiusura 2014) e con la prospettiva di essere protagonista nei prossimi mesi ad Expo dove proprio il tema della nutrizione e sicurezza alimentare sarà centrale alla manifestazione, con una rappresentazione forte delle varie eccellenze made in Italy. Ci sarà un apposito Padiglione per rappresentare l’industria alimentare italiana. Ma ci sarà anche il Padiglione del vino, vero ambasciatore del made in Italy sui mercati esteri.
Saranno inoltre rappresentate le principali organizzazioni agricole, in padiglioni autonomi (come Coldiretti) o all’interno del Padiglione Italia. A nessuno dei protagonisti del settore sfugge insomma l’importanza di un avvenimento che catalizzerà sul contenitore Expo l’attenzione del mondo e che si intende cogliere come progetto corale di promozione del made in Italy alimentare per sostenere la crescita dell’export nei prossimi anni.
Del resto l’obiettivo dell’impegno del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e dello stesso Premier Matteo Renzi che lo aveva annunciato ad aprile scorso a Vinitaly è di far crescere del 50% l’export agroalimentare in sei anni. Federalimentare, che rappresenta l’industria alimentare nazionale, ha posto l’asticella sui 50 miliardi di euro di valore in cinque anni.
Di qui l’azione della presidenza italiana del semestre Ue è stata centrale nel tutelare gli interessi dell’agricoltura e in primis di quella identitaria e di qualità che caratterizza l’Italia. Soprattutto si è attivata per accelerare azioni di sostegno a favore dei settori più colpiti dall’embargo russo. Si è anche impegnata per sventare il taglio di 448 milioni di euro dal bilancio della Pac 2015. Ma soprattutto ha accelerato sulla questione Ogm, portando a casa l’accordo di principio tra Consiglio, Commissione e Parlamento che lascia agli Stati membri la libertà di consentire, limitare o vietare la coltivazione degli Ogm sul proprio territorio.
E ora il traguardo più ambito sarebbe di arrivare a chiudere il trattato di libero scambio Ue-Usa garantendo la tutela delle indicazioni geografiche dei prodotti agroalimentari europei e soprattutto di quelli italiani, presi di mira dalle contraffazioni sugli scaffali stelle e strisce.
Fonte: Ansa - Autore: Cristina Latessa

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