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Caos Xylella, l’Ue vorrebbe l’eradicazione anche degli ulivi che si trovano entro i 100 metri da quelli infetti. Ma agricoltori e società civile dicono no. De Castro e Stefàno: “Italia non sia lasciata sola”. Focus: il commento di Confagricoltura

Tagliare ed eradicare non solo gli ulivi infettati dalla Xylella, ma anche quelli entro i 100 metri dalle piante colpite, a scopo precauzionale. È la volontà dell’Unione Europea, che ha agitato ancora di più gli animi tra gli oliveti di Puglia, dove c’è chi si oppone al taglio delle piante con presidi e manifestazioni. “Non è possibile accettare passivamente la strage degli ulivi sani proposta dalla Commissione Europea dalla quale si attendono peraltro ancora misure concrete di sostegno agli agricoltori colpiti da una calamità di cui i veri responsabili sono i mancati controlli alle frontiere dell’Unione”, tuona il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare le misure varate dal “Comitato per la salute delle piante” dell’Unione Europea, che dovranno ora essere formalmente adottata dalla Commissione per l’entrata in vigore prevista è entro un mese.
“E’ assurdo e inaccettabile - sottolinea Moncalvo - pensare di eradicare tutte le piante infette più tutte quelle “ospiti” a una distanza di cento metri a prescindere dallo stato di salute, poiché questa soluzione avrebbe costi improponibili e causerebbe danni economici e ambientali inaccettabili, oltre a rischiare di spazzare via centinaia di anni di storia delle aree del Salento. Sul fronte istituzionale occorre accelerare l’iter per il riconoscimento dello stato di calamità avviato dal Parlamento per poter alleviare il problema delle scadenze contributive e fiscali per le aziende agricole colpite dalla calamità, oltre a quelle relative al pagamento dei mutui. Da parte nostra siamo mobilitati per arginare il contagio - precisa Moncalvo - con la diffusione capillare di buone pratiche agricole, ma anche con il sostegno e il coordinamento dell’attività di ricerca fondamentali per difendere le 11 milioni di piante millenarie del Salento e salvare un bene della Puglia, dell’Italia e dell’intera umanità. In questa occasione - conclude Moncalvo - vogliamo pero’ anche riaffermare a tutti i cittadini che la xylella non mette minimamente in dubbio la qualità e la sicurezza alimentare dell’olio extravergine”.
“Avevamo riposto nella decisione della Commissione Europea la speranza di un cambio di marcia più vigoroso. Invece con la delusione cresce anche la rabbia e la preoccupazione per un quadro che va complicandosi sempre di più non solo per l’olivicoltura ma anche per il settore vivaistico e vitivinicolo. La sensazione è di essere stati lasciati soli”, aggiunge il senatore Dario Stefàno, ex assessore alle Risorse Agricole della Regione Puglia.
“Troppo poche le modifiche concesse all’Italia - prosegue - e insufficiente il cambiamento di direzione. Una desolante conferma sulla mancanza di peso specifico del nostro Paese negli organismi comunitari. Nella decisione non si abbraccia definitivamente la strada dell’eradicazione chirurgica, limitata solo all’indispensabile. Inoltre, riguardo al settore vivaistico, si conferma il blocco della movimentazione per la vite: decisione superficiale e incomprensibile, considerati i test di patogenicità prodotti dal sistema vitivinicolo che hanno già escluso effetti della Xylella sulla vite. Non posso pensare - conclude il senatore Stefàno - che l’Italia continui a non comprendere la complessità della vicenda e che a Bruxelles non riesca a far prevalere un approccio di leale collaborazione istituzionale, bloccando pratiche ed azioni di altri Paesi Ue che sembrano indirizzate più a realizzare propri vantaggi commerciali che non ad affrontare e dare soluzione ai problemi sul tavolo. Che, voglio ribadire, è sbagliato considerare solo della Puglia, poiché in qualunque momento la Xyella potrebbe estendersi o rivelarsi già presente in altre parti del Paese”.
“Noi siamo stati le prime vittime, ma è un problema europeo e come tale va gestito”, aggiunge ancora Paolo De Castro, coordinatore per le politiche agricole al Parlamento Europeo del gruppo S&D, alla vigilia del dibattito a Strasburgo sulla Xylella che si terrà domattina. “Il Parlamento Ue - spiega De Castro - ha tre obiettivi: bloccare l’import di materiale infetto, fornire aiuti agli agricoltori che pagano un caro prezzo per i danni e per i maggiori costi per l’eradicazione del batterio, e ricerca per sapere da subito come combattere contro questo batterio”. Alla prossima sessione plenaria del 18-21 maggio gli eurodeputati voteranno un testo sulla strategia Ue per combattere la Xylella.
Ma, intanto, in Puglia, continuano ad essere presidiati da ambientalisti, agricoltori, cittadini ed esponenti della società civile, gli uliveti del Salento: un presidio fisso è stato istituito proprio a Oria, dove si teme che possano riprendere a breve le operazioni di eradicazione, trovandosi la cittadina federiciana all’estremità nord dell’area presa in considerazione dal piano contro l’emergenza Xylella del commissario straordinario, Giuseppe Silletti, zona individuata come focolaio in cui proseguire con gli interventi. “Nessuno tocchi gli ulivi”.

Focus - Il commento Confagricoltura: “basta allarmismi e recriminazioni. Attenzione a misure risolutive, più che a quanto non é stato fatto”
“Nella situazione di estrema emergenza in cui si trova non solo il sistema olivicolo pugliese, ma l’intero comparto agricolo italiano ed europeo per l’epidemia di Xylella, i produttori hanno bisogno di azioni mirate che portino risultati operativi tangibili per le loro aziende, non di class action contro le istituzioni”. Così il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, all’annuncio lanciato qualche giorno fa da Adriana Poli Bortone, candidata alla presidenza della Regione Puglia. “Auspichiamo che l’ex Ministro delle Politiche Agricole - ha proseguito il presidente Guidi - possa essere al nostro fianco per appoggiare la nostra richiesta a Bruxelles di individuare strumenti risolutivi e di maggiore supporto diverse dall’estirpazione indiscriminata nella fascia infetta”. L’abbattimento degli olivi, poi, non è stata una scelta italiana, ma una decisione imposta da Bruxelles in linea con le procedure adottate contro la diffusione nella comunità di organismi nocivi, specifica poi la Confederazione.
“Un approccio positivo fra istituzioni e mondo agricolo - ha osservato il presidente Guidi - è fondamentale per affrontare un’epidemia così violenta come quella che ha colpito l’olivicoltura leccese e la linea che sta emergendo in questi giorni anche con il ministero ci sembra coerente. A cominciare dalla realizzazione della cosiddetta “fascia tampone”, che è una necessità indifferibile per isolare il batterio. Non va dimenticato, infine, che gli olivicoltori salentini sono già attivamente impegnati per contenere la diffusione del batterio; stanno mettendo in atto pratiche agronomiche straordinarie per arginare il fenomeno e domani Confagricoltura organizza #buonepraticheday, la giornata nella quale si anticiperanno le ordinarie pratiche di dissodamento e sfalcio finalizzate a limitare la diffusione del batterio e dell’insetto vettore.
“E’ così che crediamo si difendano gli interessi dell’olivicoltura salentina e di tutta la nostra agricoltura - ha concluso Guidi - è fondamentale anche informare il più possibile gli operatori stranieri sulle misure adottate per contrastare la Xylella ed evitare allarmismi dannosi per altri settori produttivi, come il vivaismo, che già risente dei danni commerciali indiretti provocati dall’emergenza”.

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