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Rumors - Vino & acquisizioni: starebbe per concretizzarsi, nelle prossime ore, il passaggio di proprietà di Sella & Mosca, in Sardegna (520 ettari vitati), e Teruzzi & Puthod, a San Gimignano (94) dalla Campari al gruppo Terra Moretti

Italia
Francesca e Vittorio Moretti

Vino & acquisizioni: starebbe per concretizzarsi, stando ai rumors, nelle prossime ore, il passaggio di proprietà di due realtà di primo piano del vino italiano, ovvero Sella & Mosca, tra le aziende più grandi ed importanti della Sardegna (650 ettari accorpati, di cui 520 coltivati a vite), e Teruzzi & Puthod, a San Gimignano, terra di Vernaccia (180 ettari di cui 94 coltivati a vigneto), dalle mani del gruppo Campari, a quelle di Terra Moretti. Così il gruppo vinicolo della famiglia Moretti, fondato da Vittorio (oggi presidente del Consorzio del Franciacorta), e guidato dalla figlia Francesca (con le sorelle Carmen e Valentina), andrebbe a mettere insieme una realtà di oltre 1.000 ettari vitati nei territori più belli d’Italia: da 300 in Franciacorta, con i 190 di Bellavista ed i 100 di Contadi Castaldi, e poi in Toscana, con i 100 di Petra a Suvereto, in Val di Cornia, ed i 30 de La Badiola (nella Tenuta L’Andana), a Castiglion della Pescaia, in Maremma, a cui si aggiungeranno, dunque, gli oltre i 520 di Sella & Mosca, quasi tutti, in un corpo unico di rara dimensione e bellezza, nella zona di Alghero, ma anche con proprietà nella Gallura e nel Sulcis. La firma della trattativa è attesa in queste ore.
Un affare nato dall’incontro tra la volontà del gruppo Terra Moretti di crescere ancora e di affermarsi sempre di più come una delle realtà leader del vino, ma anche del turismo e dell’enoturismo di alta gamma in Italia (dove opera già con L’Albereta, in Franciacorta, e con L’Andana in Maremma, che ospita tra l’altro La Trattoria Enrico Bartolini, ristorante fresco di stella Michelin), e quella del colosso italiano del beverage Campari di concentrarsi sempre più sul core business dell’azienda, gli spirits, riducendo il suo ramo vinicolo del quale, dopo la cessione, nel giugno 2015, del 100% della cantina piemontese Enrico Serafino alla Krause Holdings Inc. per 6,1 milioni di euro, e quelle imminenti di Sella & Mosca e Teruzzi & Puthod, rimangono solo i marchi della spumantistica Cinzano, Riccadonna e Mondoro.

Focus - Il ritratto: Sella & Mosca, in Sardegna, ad Alghero
Una delle aziende più importanti e storiche della Sardegna, vanto del made in Italy in bottiglia. Sella & Mosca significa molto e vale tanto. È il 1899 quando iniziano gli scavi per bonificare la zona de I Piani caratterizzata da uno strato massiccio di Arenarie, che avrebbe impedito il normale sviluppo delle viti. Migliaia di massi dalle più svariate dimensioni sono stati rimossi uno ad uno da macchine avanzatissime per quei tempi. Oggi di quella vera opera ciclopica restano a ricordo diversi massi utilizzati a scopo paesaggistico. Un grande ponte sopraelevato costruito solo con alcune centinaia di queste grandi pietre si erge al centro della Tenuta: dall’alto si può apprezzare l’estensione di queste aree naturali che ancora oggi convivono con i vigneti nel massimo rispetto reciproco. Artefici di questa opera l’ingegnere Sella, nipote del famoso statista Quintino Sella, e l’avvocato Mosca. Queste le origini di Sella&Mosca, che all’inizio del secolo trasformò una terra lasciata al pascolo in vigneti, dando inizio alla più prestigiosa produzione di vini in Sardegna. I fondatori di Sella&Mosca erano attenti conoscitori e appassionati di egittologia, nonché grandi viaggiatori. Il logo aziendale rappresenta infatti una scena di spremitura riconducibile iconograficamente all’Antico Egitto.
All’interno del complesso aziendale di Sella&Mosca si trova un Museo che racconta la storia della cantina, dei suoi vini e delle sue tradizioni. È diviso in due sezioni: la sezione di storia aziendale, che propone un suggestivo percorso storico nell’attività pioneristica di Sella&Mosca all’inizio del secolo, attraverso un’articolata lettura di foto e strumenti d’epoca; la sezione archeologica, che recupera la storia della necropoli preistorica di Anghelu Ruju e delle sue genti e culture, scoperta nel 1903 all’interno dell’area di Sella&Mosca. Adiacente alla cantina storica, edificata nel 1903, si trova l’edificio dedicato al Marchese Emanuele Pes di Villamarina (1773-1852) ed al suo nobile casato sardo. Accanto alle cantine storiche si trova un più recente e moderno complesso enologico.
Per mantenere integra la biodiversità, fondamentale per la difesa naturale del vigneto, si è pensato di integrare i vigneti con viali alberati piantumati con diverse essenze: 3000 oleandri, 500 palme oltre a numerosi pini marittimi, eucalipti e altre ricercate specie della macchia mediterranea. Un’oasi di 5 ettari sotto salvaguardia ambientale per la tutela di tutte queste specie botaniche e della fauna locale, caratteristiche del clima mediterraneo. La lotta contro i parassiti della vite è condotta con la gestione integrata utilizzando la flora ed altre essenze spontanee di inerbimento per il miglioramento del microambiente. Il Risparmio energetico è un altro impegno costante in Sella&Mosca a partire dall’uso di macchine moderne che riducono la dispersione di consumo di acqua per l’irrigazione sino alla cantina dove si adottano tecnologie per ridurre il consumo energetico.
I vigneti si estendono in località I Piani, a nord di Alghero. Su un’area di 650 ettari accorparti, di cui 520 coltivati a vite, si aggiungono i tenimenti Sella&Mosca in Gallura nella parte nord-orientale dell’Isola (15 ettari) e di Giba nel Sulcis, sulla costa sud-occidentale, tra Capo Teulada e la catena montuosa dell’Iglesiente (6 ettari). Nell’area della Doc Alghero, istituita nel 1995, è situata la Tenuta Sella&Mosca con i suoi 520 hettari di vigneto in corpo unico: uno dei più grandi appezzamenti d’Europa.
Ma Sella&Mosca si distingue anche per un progetto di valorizzazione di un antico vitigno locale, il Torbato o Vitis Iberica. È un vitigno di antica origine introdotto in Sardegna con la dominazione catalana. Si potrebbe dire che il Torbato è il simbolo dell’impegno della Sella&Mosca sul territorio e frutto della sua capacità di ricerca e sperimentazione.

Focus - Il ritratto: Teruzzi & Puthod, a San Gimignano
Teruzzi&Puthod nasce nel 1974 con la missione di produrre vini di qualità. L’elemento caratterizzante e unificatore dell’immagine della gamma dei vini Teruzzi&Puthod è l’icona raffigurante una scena conviviale di epoca medievale, protagonista delle etichette oltre che emblema dell’azienda. La scena, tratta dall’arazzo di Bayeux (XI secolo d.C.), mostra un banchetto celebrativo, dove Oddone, vescovo di Bayeux, pronuncia la frase “et hic episcopus cibu et potu benedicit” (“qui il vescovo benedì il cibo e le bevande”). L’immagine sottolinea il connubio tra vino e cibo ed esalta il vino come simbolo di convivialità e incontro.
Teruzzi&Puthod si estende su una superficie di 180 ettari di cui 94 coltivati a vigneto (60 dei quali a Vernaccia di San Gimignano con sesti d’impianto che raggiungono anche le 6.600 piante ad ettaro), rappresentando l’azienda privata con la più grande superficie coltivata di questo vitigno e la principale azienda privata produttrice di Vernaccia di San Gimignano. Ma ci sono anche i vitigni a bacca rossa che occupano 21 ettari (10 a Sangiovese). Già negli anni Novanta l’Azienda ha acquisito terreni in diverse aree del territorio di San Gimignano con l’intento di rappresentare l’unicità di questa zona tramite la qualità dell’uva, prodotta utilizzando forme di allevamento idonee anche alla meccanizzazione come il cordone speronato, ma anche tradizionali come ad esempio il guyot (in Toscana detto “capovolto”). I vigneti posti su terreni diversi tra loro come composizione e struttura e si collocano ad altitudini e con esposizioni differenti tra loro.
L’Azienda si è da subito fatta conoscere e riconoscere come attenta alle novità tecnologiche ed impiantistiche. Teruzzi&Puthod è stata tra le prime aziende italiane negli anni Ottanta ad impiegare il freddo in vinificazione creando così una Vernaccia “moderna e bevibile”. Controllo informatizzato della qualità per mantenerla costante nel tempo insieme alla piacevolezza di beva dei vini: sono gli elementi distintivi di Teruzzi&Puthod. Introduzione di un depuratore aziendale dotato di sistemi di smaltimento all’avanguardia per il settore agricolo (ciclo biologico associato ad un ciclo tecnologico). Adozione di sistemi automatizzati di gestione per ottenere un risparmio energetico e ridurre l’impatto ambientale delle attività produttive.
Fra le prime anche nell’utilizzo dei legni sui vini bianchi. La cantina infatti è attualmente dotata di oltre 300 barriques (225 litri) e 70 tonneaux (500 litri).

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