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Tempesta di fuoco nella California enoica: complice un clima ancora più secco del solito due incendi hanno devastato le contee di Sonoma e Napa, allargandosi ad altre sei contee. Dieci le vittime, ad ora, e almeno tre le aziende vitivinicole distrutte

Impressionano, anche nel contesto di uno Stato meteorologicamente sempre secco e quindi più vulnerabile agli incendi, l’ampiezza e la ferocia del più recente disastro che ha avviluppato alcune delle aree vitivinicole più vocate della California. A cavallo tra domenica e lunedì, due roghi di origine ignota si sono rapidamente allargati dalle contee di Sonoma e Napa ad altre sei (Yuba, Butte, Lake, Mendocino, Nevada e Orange County), causando almeno dieci morti, radendo al suolo aziende del calibro di Paradise Ridge e Signorello Estates, danneggiando la celeberrima Stag’s Leap e minacciando di fare lo stesso con molte altre, senza contare gli estesissimi danni causati ad infrastrutture ed aree residenziali e i circa 1.500 edifici rasi al suolo.
Ad ora, come riportato tra gli altri da “Wine Spectator” (www.winespectator.com), i roghi sono diventati ben quindici dai due iniziali, propagandosi grazie a venti molto forti e riducendo in cenere una superficie pari a oltre 29.500 ettari, ed il Governatore Brown è stato costretto a dichiarare lo stato di emergenza, mentre porzioni molto ampie delle contee coinvolte sono state completamente evacuate per motivi di sicurezza. Inoltre, più di un terzo della superficie colpita appartiene proprio alla contea di Napa e un altro terzo circa a quella di Sonoma, e di conseguenza le operazioni di vendemmia, rese già complicate dall’inclemenza del meteo durante i mesi estivi, sono state interrotte del tutto e le maestranze evacuate, in certi casi per via aerea.
Il bilancio, inoltre, è tutt’altro che definitivo: a causa proprio dell’evacuazione generale, la sorte di molte altre aziende vinicole californiane è al momento ignota - senza contare il fatto che, a valle di un disastro di queste proporzioni, anche nel caso in cui aziende e vigneti risultassero intatti le operazioni di vendemmia sarebbero senz’altro compromesse, dato che le infrastrutture generali, come la rete elettrica, quella stradale e quella cellulare, hanno subito danni pesantissimi.

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